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martedì 6 gennaio 2015

"Un angelo sulle punte" di Eleonora Abbagnato, recensione di Chiara Minutillo.


Eleonora aveva tre anni quando salì per la prima volta le scale che portavano dal negozio di abbigliamento di sua madre alla sala da ballo che profumava di legno, pece e gesso. E quell'odore non l'ha mai abbandonata. Ancora adesso, all'età di trentacinque anni, Eleonora sente quel profumo in ogni sala da ballo, su ogni palcoscenico.
Eleonora Abbagnato si racconta in questo libro, in poche pagine, come fosse un diario diretto non solo ai suoi fans, ma anche a tutti coloro che,come lei, dentro di sé hanno una passione bruciante e travolgente. Eleonora racconta senza mezzi termini e, devo dire, con grande umiltà, la sua scalata verso il successo, fatta anche, ogni tanto di qualche caduta e qualche delusione. Ci parla della sua ambizione, della sua determinazione, ma anche della nostalgia e della solitudine, il prezzo con cui ha dovuto pagare la sua corsa alla carriera. Eleonora però è fatta così: non si è mai arresa e dopo gli stage, le selezioni, la Scuola di Montecarlo, la Scuola di Cannes, le collaborazioni con grandi artisti della danza come Carla Fracci e Roland Petit finalmente arriva la grande occasione: l'École de ballet de l'Opéra de Paris. E qui Eleonora ci parla della fatica, delle compagne francesi, perfette, bellissime, ma allo stesso tempo gelose di lei, di quell'italiana che aveva conquistato il cuore di una delle insegnanti. O forse di tutti. Ma la Scuola dell'Opéra non è la tappa finale. Eleonora passa di anno in anno, diventa coryphée, poi sujet (solista). Ma è solo crescendo, maturando e lasciando da parte la competizione che Eleonora, nel 2001, passa le selezioni e diventa prima ballerina all'Opéra de Paris.
Eleonora ha così finalmente l'occasione per dimostrare ciò che veramente è: non una ragazza con una semplice passione per la danza e nemmeno una donna che ha scelto la danza come professione. Eleonora è un ballerina. Lo è da quando, all'età di tre anni, studiava ammirata i passi che vedeva compiere dalle allieve della scuola di danza, per poi imitarle a casa, cambiandoli, adattandoli a se stessa, al suo corpo. Lo è ora che danza in ogni momento della sua vita. Ora che ci porta con sé, con la musica che c'è nel suo cuore.

Chiara Minutillo

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