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lunedì 5 gennaio 2015

LE STAZIONI DEI TRENI, di Mirella Frascolla.



Le stazioni dei treni contengono
il mondo che sfugge.
Quante storie passano da li',
solo pochissime restano.
Quante vite arrivano, partono,
inseguono, si affannano, incontrano,
ognuna con il biglietto timbrato
in mano.
Sono luoghi destinati al passaggio
preoccupato o distratto di volti
di ogni eta' e provenienza.
Sguardi le consumano,
passi le calpestano,
bagagli le segnano.
La colorata confusione
delle grandi stazioni
fa sempre compagnia,
l'attesa si prolunga in solitudine
nelle piccole.
Ad ogni viaggio un contenitore
enorme di vite, di aspettative,
di speranze, di delusioni,
di progetti, di sogni percorre
chilometri a velocita' invisibili.
Poche parole si spendono nei viaggi,
non c'e' voglia di guardarsi intorno,
dal finestrino scorrono
immagini in movimento,
i pensieri si fermano li'.
Mani che stringono e aprono
porte scorrevoli, un attimo sospeso
prima di ritrovare o lasciare
il marciapiede assegnato
ai viaggiatori.
Luci, colori, cartelle, tabelle,
voci programmate: sembra
tutto meccanico, senza anima.
Solo i nonni che portano
in bicicletta i nipoti
a guardare il passaggio dei treni
mentre raccontano loro
momenti di emozioni,
fanno tenerezza.




Mirella Frascolla

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