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giovedì 27 aprile 2017

"E POI TI CI SEI ARRIVATA LO STESSO..." di Ninatina Franzese

"E poi tu ci sei arrivata
lo stesso!
Tra sorrisi bagnati di pianto
le accuse antiche
rimorsi
dopo ripetute scuse
Per il cuore
davvero sei giunta
dove voleva lui
a sentirlo...

NINATINA FRANZESE

"IL FILO DI ARIANNA" di Marilena Viola



IL FILO DI ARIANNA

Seguo sul cammino il filo tracciato,
un filo sottile disegnato dagli angeli.

Invisibile
solo gli occhi dell'anima lo scoprono.

Attraversa ininterrotto tutte le strade,
ti percorre insistente
finché non è palese.

Non puoi perderti.

MARILENA VIOLA

"ALI BIANCHE" di Gabriella dell'Aria



Ali bianche

Le ho viste!
Ali bianche sui prati d'Aprile!
Le ho viste!
Aprirsi pian piano,
scaldarsi,
al timido raggio di sole.
E poi farsi grandi,
e belle, e forti
e piene d'amore.
Planare,
su vividi steli
di mille ridenti corone
pilastri.
Le ho viste!
Lasciarsi cullare da brezza marina,
tuffarsi nell'onda frizzante,
e poi con la spuma giocare.
Le ho viste!
Legate da fili sottili, mortali,
e ho visto il ghigno malvagio,
le forbici enormi tagliarle...
un poco, un angolo appena.
Dolore, intenso ma breve.
Riprende il respiro,
rincorre poi l'onda lo sguardo
riprova a volare...
ed ecco di nuovo che taglia...
ancora, ancora di più...
dolore, acuto, violento,
un fiotto, poi un altro di sangue
respiro che manca...
non volerò più!
E ho visto la bianca colomba
schiacciata, schiantata lì a terra!
Le ho viste!
Un tiepido giorno d'Aprile,
tornare sospinte dal vento!
Le ho viste più grandi,
più belle, più forti,
più piene d'amore;
alzarsi da terra,
riprendere fiato e andare,
in alto,
più in alto a volare!

Gabriella Dell'Aria

"LIBERAMI" di Silvia Canonico

Liberami
Dal male che ho fatto
Da quello che mi è stato fatto
Da quello che farò e mi farò senza volere
Liberami da queste accuse
Come un indigestione
Di inutili persone
Di domani il volere
Liberami da questo senso di abuso
Di un vivere ormai marcito
Liberami dagli occhi pieni di questo dolore
Che si ciba di umanità
E permane il suo odore
Io devo ancora
Germogliare
È primavera che io lo voglia o meno
Anche se ancora tremo
Nella paura di vederti svanire
Come tanti miei sogni
Che ho visto sfiorire
Ma i rami si affollano
Di fiori che si accollano
Al cuore con patetico miele
Che non sappiamo digerire
Liberami da questo gestire
Che il potere non mi conviene
Non conviene mai a quelli che
Hanno solo amore nelle vene
E allora prendimi in queste sere
Mentre dormo
Quando meno me ne accorgo
Quando non me lo aspetto
Quando rendi "paradiso"
Quattro angoli di letto

SILVIA CANONICO

"TI AUGURO TEMPO" di Elli Michler



Ti auguro tempo

Non ti auguro un dono qualsiasi,
ti auguro soltanto quello che i più non hanno.
Ti auguro tempo, per divertirti e per ridere;
se lo impiegherai bene potrai ricavarne qualcosa.
Ti auguro tempo, per il tuo fare e il tuo pensare,
non solo per te stesso, ma anche per donarlo agli altri.
Ti auguro tempo, non per affrettarti a correre,
ma tempo per essere contento.
Ti auguro tempo, non soltanto per trascorrerlo,
ti auguro tempo perché te ne resti:
tempo per stupirti e tempo per fidarti e non soltanto per guadarlo sull'orologio.
Ti auguro tempo per guardare le stelle
e tempo per crescere, per maturare.
Ti auguro tempo per sperare nuovamente e per amare.
Non ha più senso rimandare.
Ti auguro tempo per trovare te stesso,
per vivere ogni tuo giorno, ogni tua ora come un dono.
Ti auguro tempo anche per perdonare.
Ti auguro di avere tempo, tempo per la vita.

Elli Michler

"OGNI SEI MESI INESORABILE TOCCA FARE IL CAMBIO DI STAGIONE.." di Amelia Tipaldi



Ogni sei mesi inesor­abile
tocca fare il cambio di stagi­one.

Ci sono scatoloni da svuotare
e scatoloni da riempire,
scatoloni da dare via
e scatoloni da incastrare.

Magliette e pantaloni da ripiegare
e etichette da contr­ollare.
E questo a chi lo metterò?
E questo a chi starà?

E poi ci sono i vestiti troppo piccoli,
quelli che non metteranno più.
Body che profumano di latte
magliette che sanno di prime pappe
pantaloni che hanno gattonato
e scarpine che hanno corso al parco.

Allora li annusi, li accarezzi, li baci
e poi li riponi nel tuo cuore,
mentre una lacrima resta imprigionata
nell’ultimo scatolon­e.

Di Amelia Tipaldi

"C'È UNO SPAZIO TERRENO IN CUI VIVIAMO... " di Doris Darni



C'è uno spazio terreno
in cui ci muoviamo,
e ce n'è uno sospeso
verso il cielo proteso
in cui come angeli
ci libriamo

C'è un tempo che si dipana,
ed un tempo senza tempo
in cui eterna
dimora l'anima.

DORIS DARNI

"LA LUNA RAPITA" di Dante Bortolotti



LA LUNA RAPITA

Selene
non potrà più consigliare
il tempo della semina
nè organizzare il flusso della marea.

Dallo spazio profondo
un'attrazione più forte,
implacabile, violenta,
l'ha rapita stanotte.

Era splendente come il tuorlo d'uovo
scodellato nel piatto...ancora intero,
emergente dall'albume di un universo
autonomo dal caos.

Tuorlo fecondato da un amore fra astri,
per millenni adorato da esili bambini morituri,
non schiavi ancora della scienza oscura ,

usavano pregare i loro Dei-
alzando mani ed occhi verso il cielo.

Come potranno scienza,
conoscenza, sapere,
l'eretica superbia
di capir le ragioni

di un Dio che
forse esiste
giustificare questo rapimento?
che domani sarà senza illusioni?

Selene era
la vita che evolveva
al confine tra a materia e il sogno,
tra il sangue caldo e fragili emozioni.

Era l'amore che
non ha confini di tempo,
di universi in espansione,
di età, di alternative dimensioni.

In quanti sentiranno la mancanza
della luna rapita?

Camminano cogli occhi bassi, spenti,
ancorati alla terra, al bisogno dei giorni,
illuminati da un sole alieno
sempre più lontano.

Chi ricorderà più
i passi danzanti
dei grandi riti di fecondazione?
chi piangerà sul mito di Selene!.

DANTE BORTOLOTTI

mercoledì 19 aprile 2017

"AMO TUTTO CIÒ CHE È STATO" di Fernando Pessoa



AMO TUTTO CIO’ CHE E’ STATO
Fernando Pessoa

Amo tutto ciò che è stato,
tutto quello che non è più,
il dolore che ormai non mi duole,
l’antica e erronea fede,
l’ieri che ha lasciato dolore,
quello che ha lasciato allegria
solo perché è stato, è volato
e oggi è già un altro giorno.

"CHITARRE E FALÒ" di Dante Bortolotti



CHITARRE E FALO'

Una chitarra ed un falò...vent'anni,
seduti, assorti, cantavamo piano
e tenevo la mano sul tuo grembo
senza sfiorarti...quasi.

Marcuse, la rivolta, la speranza,
io volevo andar via
per non essere schiavo
di un sistema che non ci apparteneva.

Ma amavo quel tuo volto appassionato
di partigiana del 68
i tuoi jeans scoloriti, il seno pieno,
il tuo selvaggio modo di far l'amore.

Erano giorni intensi, senza pausa,
erano i giorni del letto a una piazza
di via San Pietro
ed io volevo un figlio
per insegnargli...quello
che credevo, allora, di sapere.

Non li ricordo quasi
quegli ideali pieni di giovinezza
e forza, ed a mio figlio
non saprò spiegarli.

DANTE BORTOLOTTI

"STO QUI" di Marina Marini Danzi



STO QUI

Sto qui come nuda
Di pelle leggera,
di teli sottili vestita
Labbra socchiuse
percorse dal vento
Sanno di sale
Vibro nel sole
Fragile come ala di farfalla
da cui tutto traspare
Cuore aperto
che di note si nutre
e batte incessante
come onda furiosa che frange
Sono mare indomito
di terribile forza e bellezza
E leggera schiuma che bacia la riva
Sono salice inconsolabile
che le foglie nel fiume trascina
Sono giunco che si piega
e poi su se stesso ritorna
E sono aspra roccia
su cui scorre la pioggia
Fiera, incrollabile, immane
Senza resa
Sono lago
che le mille inquietudini placa
e dove infine
il cielo si specchia

Marina Marini Danzi

"SOLO ORA" di Anna Maria Lombardi



Solo ora

Solo ora posso dire che è stato bello
lasciarsi cullare dalle spire dei venti,
salire fino a dove nascono le nuvole
e accorgermi che anch'esse
avevano la loro ragion d'essere.

Senza la neve e la pioggia
non ci sarebbero stati i verdi pascoli e le gardenie,
e neppure una farfalla colorata ad indicarmi
che la vita dura una manciata di secondi
e che la rinascita è dietro ogni angolo.

Senza le nuvole nel cielo
il mio cuore avrebbe viaggiato di meno
e la mia anima sarebbe rimasta ferma
là ad attendere il passaggio
del prossimo treno.

Anna Maria Lombardi

lunedì 10 aprile 2017

"POSTO NON TROVAMMO" di Santina Gullotto

POSTO NON TROVAMMO

Danzi i tuoi balli sulla tomba chiusa
da mutevoli intenzioni...
Messo già il coperchio sulla bara
di quel corpo fermo ancora caldo...
No ...non si poteva più aspettare
è giunta l’ora del sepolcro
per chi nella vita ha conosciuto solo amore...
E... mentre ballerini con movenze nuove
seguono i passi del primo ballerino
spinto dalle più crude e assurde emozioni...
Calpestano ballando il suolo sacro
di quel cimitero freddo che tra le ombre dei cipressi
non scioglie quelle lacrime di ghiaccio...
No non c’è posto sulla terra
per sentimenti veri inoffensivi
di chi ama la vita e la natura
coi suoi colori caldi e dolci come il miele...
Nell’oro di quel sole che riscalda
si perdono i lamenti di chi ha perduto
il cuore e i sentimenti...
Posto in questo mondo non trovammo...
Per accogliere l’essenza
che si espande e si disperde.... @Santina Gullotto

"OGGI NON HO VOGLIA DI FARE FESTA" di Elvira Rossi

OGGI NON HO VOGLIA DI FARE FESTA

La pace tra gli ulivi.
Si ritrova solo in cartolina.
Con quale animo,oggi, si potrebbe parlare di pace?
La pace urla di dolore attraverso il corpo martoriato di tanti bimbi.
L’umanità è stata sconfitta.
Ogni città è diventata una trincea, molti esseri umani sono pronti a trasformarsi in potenziali bombe esplosive, ogni essere umano un probabile bersaglio.
Nella giungla tra le belve è possibile riconoscere il pericolo a distanza, nelle città civilizzate prevederlo diventa impossibile.
La pace è stata uccisa.
Non resta che fare silenzio in segno di lutto.

ELVIRA ROSSI

"IL CASTELLO DEL CUORE" di Anna Manna

IL CASTELLO DEL CUORE
(Rosse Pergamene)

Ruvida quella carta
tra le dita
si sciolse nelle pieghe
dell’anima
in morbidi sorrisi d’intesa
Tra le righe delle pergamene
gli spazi vuoti impararono a vibrare
d’attese e di silenzi
arrossendo ad ogni battito
di ciglia
Diffidenti dei giorni e dei gesti
ci arroccammo
sui castelli del cuore
chiudendo le porte
ai sussurri dell’amore
Quel sentimento imprevisto, intravisto
si smorzò nella voce dei secoli
divenne polvere
senza il sapore delle stelle
ma nelle solitudini dei sogni
ingigantì
e ci trovammo in una dimensione “altra”
forse nevrosi
forse consapevolezza di una stagione che finiva
Ci strinsero con lacci preziosi
come fossimo vecchie pergamene ingiallite
da conservare per ricordo
e oltrepassammo le date
i giorni
e tutti i certificati della vita
Rosse spiagge di desiderio
e di attese
ci indurimmo come ruvida carta
impastata dal sale di sapori condensati
un grumo nel petto
che sembrava esplodere
ad ogni passo
Senza arrenderci alla storia
nostra
personalissima e banale
diventammo preda della Storia
evolvendo in leggenda
A caratteri d’oro ci ritrovammo
scritti
su tutte le frasi d’amore
del mondo
Eravamo simili all’amore
fuori da noi stessi
e per sempre noi
in ogni rigo
in ogni verso
in ogni poesia d’amore
Anna Manna

"L'INCOSCIENZA DEI NOSTRI SOGNI di Pasquina Filomena



L’INCOSCIENZA DEI NOSTRI SOGNI

Ho spiato quel luogo
che ha respirato i nostri occhi.
Per un attimo,
ho rivissuto il sapore di noi.
Avrei voluto averti al mio fianco,
prendere quelle mani che ormai conosco
e riportarti a quel delirio che ci ha travolti.
Avrei voluto amarti ancora…
nell’incoscienza dei nostri sogni.

PASQUINA FILOMENA

lunedì 3 aprile 2017

"UN ROSA CINEREO" di Santina Gullotto



UN ROSA CINEREO

Un rosa cinereo disegna
l’orizzonte dei monti...
Azzurro che nella nebbia
dei giorni ti nascondi
sole non serve brillare
se non si sente il calore...
Primavera che arrivi
col verde dei prati
il cinguettio degli uccelletti
Nel volo timido
delle variopinte farfalle...
All’imbrunir l’aria fredda
s’impadronisce di notti
che riposar mai faranno...
Giorno che insegui la notte
nel tuo triste destino segnato
dal sole che tornando all’alba
sa sol di freddo tepore...
e non scioglie quel ghiaccio
che fa fredda la notte...
Un rosa cinereo di un giorno
che non ha nulla da dare
nel rumore di crude notizie
che fanno di ogni ora che passa
dolore e timore aspettando
la fine di tali amare ingiustizie...
@Santina Gullotto