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mercoledì 28 dicembre 2016

"IO CADO COME NEVE..." di Miriam Bruni



Io cado
come neve
collettiva e plurale
Mi fermo tra i vostri rami
empatizzo col maestrale
Vento freddo inusuale
tu porti via i veleni
e arricci il mare.

Miriam Bruni

"BACIA LA SPONDA IMMOBILE" di Antonella Di Pietro

Bacia la sponda immobile
l'anima avvolta
nella foschia del cuore,
attorno il silenzio
è musica di ristoro
a chi solo con se stesso
e la muta natura,
corre alle umane pene
che scorticano
la corteccia di un'amara vita...anto

"GIÚ IL SIPARIO" di Santina Gullotto



GIÚ IL SIPARIO

Spente le luci... calato il sipario
le porte del teatro chiudono i battenti...
Attori senza volto senza nome
protagonisti ignari di storie distorte
vagano per strade nel lor nero mantello...
Lunghe ombre lambiscono i marciapiedi
prodotte dalla luce sfocata dei lampioni...
Incrociano un randagio nel suo vagabondare
segnato dal destino di chi non vuol mollare
vedendo in quel povero animale
lo stesso lor triste destino dopo il troppo amare...
Non ci sarà più attore a calcar la scena,
né luci ad illuminare il rosso scarlatto dei tendoni
di quel palcoscenico immenso della vita
di una vita vissuta solo a dare amore a chi
di questo non importava niente.....
Giù il sipario ormai perpetuamente
mentre l’auto scura s’inoltra nella valle
solcata da fiumi di lacrime che sgorgano
da chi della scena e della vita non ha capito niente..
@Santina Gullotto

martedì 20 dicembre 2016

"TI DO ME STESSA...." di Antonia Pozzi



Ti do me stessa,
le mie notti insonni,
i lunghi sorsi
di cielo e stelle – bevuti
sulle montagne,
la brezza dei mari percorsi
verso albe remote.

(Antonia Pozzi)

lunedì 19 dicembre 2016

"COME PIOGGIA" di Anna Spissu



COME PIOGGIA

Finisce l’anno,
tra poco,
e ti chiedi cos’è
questa voglia improvvisa
di pianto
questa nebbia feroce
che si è alzata.
Sai che sono i ricordi,
certi ricordi,
che non riesci a dimenticare.
Con la mano destra
cerchi la gola della nebbia
ma lei sfugge e sputa crudelmente
memorie e memorie
di straordinaria vivezza.
Non ha pudore, la nebbia,
e nemmeno riguardo:
è una puttana
che vuole essere pagata
per non prestare i suoi servigi.
Così a volte bisogna piangere,
bisogna farlo,
è l’unico modo per mandare via
l’andirivieni del male.
Lacrime forti come la pioggia furibonda
che bagna tutto,
lava tutto e lascia la terra fangosa
ma schiude anche i semi
e fa che più di ogni cosa
questi desiderino il sole,
lo aspettino in silenzio
per tutto l’inverno buio e freddo
e infine lo bacino
nell'ora dolce del destino
come si fa con un amante
arrivato da lontano
e tanto a lungo atteso.


ANNA SPISSU.

"IMMAGINANDO TE" di Luisa Simone



IMMAGINANDO TE
Luisa Simone

Mi spoglio..
Pensandoti...
Mi vesto. .

Di tuo solo
Pensiero..
Sento..

Che mi arrivi..
Dappertutto. .
Mi scivoli..
Piano...

Mi sciolgo

Nel tuo..
Languido...
Sguardo.

Mi prendi..
Cosi"..
Davanti..
A tutti..
Senza
Propabile. .
ritegno"..

Il nostro. .
Un..
Maledetto. .
Impossibile..
Disegno

Facciamo"
L'amore..

Guardandoci...
Oramai è così
Da tanto
tempo

ti amo...
Lo sento..
Che ti amo...
Ma ..
Non posso
...

Lo sai..
È tardi

Ormai..
Il gioco è
Fatto...

Ieri .
Vicino..
A lui..
Il mio migliore
Amico...

Eri..
Bellissima..
Col tuo..
Abito..
Da ..
Sposa. .

immaginando"
Te"..

Mi scende..
Una..
Lacrima..

Amore..
Addio

Ti chiedo...
Scusa..
............

LUISA SIMONE

"AVEVO SOLO DUE MANI" di Annalisa Fabbro



AVEVO SOLO DUE MANI

Avevo solo due mani
per aggrapparmi a te
e graffiare
il tempo del dolore
con i miei artigli.
Avevo solo lacrime leggere
a lavar via ogni peccato
dall'anima
e questi occhi spenti
ad illuminare
il buio di una notte
troppo scura.
Avevo solo due righe
di poesia
come parole
regalate al vento.
Avevo solo il mio ultimo sorriso
da donarti
amore mio.

Annalisa Fabbro

lunedì 12 dicembre 2016

"FRAGILE, OPULENTA DONNA, MATRICE DEL PARADISO..." di Alda Merini

"Fragile, opulenta donna, matrice del paradiso
sei un granello di colpa
anche agli occhi di Dio
malgrado le tue sante guerre
per l’emancipazione.
Spaccarono la tua bellezza
e rimane uno scheletro d’amore
che però grida ancora vendetta
e soltanto tu riesci
ancora a piangere,
poi ti volgi e vedi ancora i tuoi figli,
poi ti volti e non sai ancora dire
e taci meravigliata
e allora diventi grande come la terra
e innalzi il tuo canto d’amore." 
ALDA MERINI

"AVIDAMENTE" di Antonella Di Pietro

Avidamente rosse
le tue labbra
riflettono nel bacio
un fanciullo candore
che confonde stordendo
l'estasi consumata
Anto

"TI GRIDO...VOLTATI AMORE..." di Luisa Simone



Ti grido...
voltati amore..
Che fai finta..
Di non udirmi...

Guarda i miei
Occhi...
Pozzanghere di cielo..

Guarda le mie labbra
Dischiuse...

Che aspettano trepidanti..
Le tue...

Non sentì..
Questa freccia
Che lacera..
Felice..
Senza far male
Le carni...

Tutto questo

È lava ...
Che mi scorre
Dentro

È di nuovo..
Lo avverto

Quel
Desiderio
Che straripa
Che non contengo..

Io ti rivoglio
e ti riavro'...

La cenere...
Adesso è
fuoco..

Arde mi riscalda..
Di nuovo..

Avvicinati
Adesso...

Spogliati
Della tua paura

Ancora....

voglio
Esser tua...

Non fermare
Questa farfalla impazzita....

Falle sfiorare
Di nuovo..
La vita.

(Luisa Simone)

"VIENI DA ME SENZA LEGAMI.." di Jaime Luis Pachas

Vieni da me senza legami
libera come l'aria
riempimi i polmoni
dammi vita
io voglio ispirare ed espirare
il tuo aroma,i tuoi baci e il tuo sorriso.

Traduzione italiana
di Mena D'Errico
poema del poeta peruviano
Jaime Luis Pachas

"CATENE" di Dani Ela

Catene
Dolore che morde
Prigione
Respiro sofferto
A cuore scoperto
Buio pesto
Notte infinita
Farfalla di vita
Sorvola vicina
Prestami un sogno
Che sia per me
Un nuovo giorno

DANI ELA

"FINESTRE APERTE NELLE SERE D'OTTOBRE" di Elisabetta R. Brizzi


Finestre aperte nelle sere d'ottobre,
tardiva estate che non se va.

Mi stringo addosso
la brezza che sento arrivare,
brezza che porta con sé
l'istante di una carezza
e di baci lasciati
a giorni dimenticati.

Finestre aperte nelle sere d'ottobre,
tardivo ricordo
vuoto di te.

ELISABETTA R. BRIZZI

martedì 6 dicembre 2016

"NEI RICORDI DI UN ALTRO SECOLO" di Anna Maria Lombardi



NEI RICORDI DI UN ALTRO SECOLO

Non mancavano occasioni
di gioco con altri bimbi,
ma io adoravo il silenzio
e l'ascolto di me e degli altri,
Nei ricordi di un altro secolo
passavo ore seduta sulla chianca bianca
a giocare con la bambola di pezza
con la testa di celluloide fatta da mia madre.
Ore di fantasie su quello che vedevo e sentivo,
di ragionamento infantile,
di proiezioni nel futuro di donna,
di piatti inventati usando pentolini perennemente vuoti.
Mi stancavano presto gli schiamazzi,
i giochi collettivi che si ripetevano uguali,
preferendo fissare i miei occhi sui volti e le situazioni,
sulle emozioni e i sentimenti.

Anna Maria Lombardi

"ADAGIA LO SGUARDO SULLA SCIA DEL SILENZIO..." di Mirella Morelli



Adagia lo sguardo
sulla scia del silenzio
Poggia il bel viso
sul mio palmo di stelle
E riposa

La notte trema di gocce siderali
e le dita si sollevano incontro
al buio
Ma tu non temere
amica mia

Rilassa il respiro
In fondo
è solo vento
quello che senti
- freddo - accarezzarti la fronte

Shhhh...riposa.
Riposa...
Poggia il viso crucciato
sul mio palmo di stelle

E aspetta
- fiduciosa -
il mattino.

© Mirella Morelli