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domenica 4 gennaio 2015

IN UN QUADRATO DI CIELO, di Mary Skellington Greenwood.




"Le cose a volte accadono senza un motivo ben preciso, senza che ci sia un fottutissimo perché.
Così per loro.
Due mondi così diversi, quanto simili.
Complicità.
La semplice unione di due menti, due linee parallele che si incontrano.
Il tempo porta a consolidare certi rapporti, o a far si che evaporino come l’acqua al calore del sole.
E nella semplicità del loro rapporto, quei due, hanno fatto si che il loro gioco segreto fosse fonte stessa del desiderio a cui abbeverarsi nei momenti di totale siccità.
Di totale mancanza.
Mancanza di una carezza, del miracolo di un abbraccio, del semplice sfiorarsi la punta del naso.
Parole, parole, parole.
Poesia per le loro orecchie, orgasmo per le loro bocche, raccontandosi le vicissitudini di una vita intera.
Una data che rimarrà nella storia.
Un incontro tra le loro perverse inclinazioni.
Follia.
Passione senza tempo e senza scampo.
Nessuna causa di forza maggiore avrebbe potuto impedire la loro attrazione, mai effimera, mai banale.
Un uomo maturo, con i suoi problemi e le sue idee, messo a confronto con i sogni e le ambizioni di una ragazza alla deriva.
Apparentemente una ragazza ingenua con le complicazioni dell’età, in realtà, una donna cosciente.
Di tutto.
Tentando entrambi di immortalare le loro emozioni su pezzi blandi di carta, in modo che non vadano perdute, rimanendo prove del loro passaggio, le menti continuano a viaggiare.
Lavorano a tempo pieno, in continuo movimento.
Un amore platonico trasformato in qualcosa di vero.
Realtà nuda.
Come i loro corpi uniti in un’unica entità, con le caratteristiche dell’uno e dell’altra.
Corpi che si vogliono, bramando di calda e tenera passione.
Menti che si allenano, si comprendono, si trovano.
Giochi infantili legati a giochi di abile maestria.
Anni che non si contano, attimi che si vivono.
Si vive alla giornata, prendendo quel che capita, ma quella notte si sono appartenuti.
Forse più di chiunque c’è stato e ci sarà nelle loro vite.
Un ricordo che li terrà svegli una notte senza stelle, sperando di scorgerne una nell’infinità del cielo.
Menti affini.
Che si completano.
Passione.
La parola esatta accompagnata dall’aggettivo perfetta."

Mary Skellington Greenwood


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