Mio Dio, mio Dio ti prego, fa che oggi mi scelga, ti prego! Sono ben quattro giorni che non accade, se non sarà oggi dovrò attendere almeno fino a lunedì. E non so se potrò resistere oltre. Dai che siamo solo una dozzina disponibili a quest'ora, ti prego.
Mi son fatta anche l'ennesima doccia poco fa. Accidenti con che acqua gelata, quella della prima mattina che è sempre la peggiore. Questo tirchio sfruttatore deve risparmiare sul gas, ma io prima o poi mi distruggerò con questi continui sbalzi termici! E poi oggi fa freddo. Il sole splende in un cristallino cielo d'inverno, l'ho visto di traverso dalla finestra là dietro, ma si gela.
Se sarò scelta so già che in un attimo sarò piena di lui. Come sempre. Così caldo, forte ma anche dolce e profumato, lui entrerà lentamente dentro di me, in profondità. Mi penetrerà completamente, riempiendo il mio essere e la mia vita di un significato che va al di là del semplice gesto, con una reale compenetrazione d'intenti.
Perché io non potrei quasi esistere senza di lui, mentre lui può farlo benissimo anche senza me, lo so. Ne presi drammaticamente atto quando, tempo fa, lo vidi per la prima volta tradirmi con uno che non valeva nulla. Sì, con uno, avete capito bene. Uno senza spessore, con quella carnagione trasparente, da far accapponare la pelle. Stretto e rigido come un damerino dei tempi che furono. Ma che diamine, mi dico ancora, ma come si fa, certa gente non capisce proprio nulla! La tradizione va rispettata, e certe cose vanno fatte con quelle come me, non c'è dubbio alcuno.
Lui entra in me e io sono felice. Ogni volta è un amoroso preludio a un orgasmo. Dico un preludio perché il vero abbandono dei sensi lo raggiungo solo quando succede ciò per cui sto pregando, da ben quattro giorni, l'Altissimo.
Quando, dopo che lui è entrato in me e io l’ho accolto e abbracciato completamente, Lei finalmente sfiora delicatamente il mio braccio. Mi sollecita amorevolmente nel mio essere più profondo, con un lento e sinuoso movimento circolare della mano, inondandomi di dolcezza e godimento. E infine poggia le sue labbra calde sul mio corpo.
Solo allora io muoio. Quella piccola morte mi avvolge con un aroma inconfondibile che sa di cannella e nocciola, e mi strugge al tempo stesso.
Adoro le sue labbra rosse, carnose e carnali, e bramo la sua pelle, di porcellana quasi quanto la mia. Adoro sentirmi addosso quella bocca e respirare il suo respiro nel momento in cui gode per quel che sta facendo con me, e con lui. Forte e robusto lui, fragile e delicata io, splendida e voluttuosa Lei.
Il nostro è un ménage à trois perfetto.
Un rito che si ripete ogni mattina con me, per quanto possibile.
Quando Lei viene a bere il caffè nel suo bar preferito, il mio, non vedo l'ora di essere la fortunata tazzina che sfiorerà le sue labbra e le offrirà il suo caffè nero bollente. Quel caffè dolce ma non troppo, forte ma delicato, con un retrogusto persistente e fruttato che sa di cannella e nocciola. Una vera delizia per i sensi.
Mio Dio, mio Dio ti prego, fa che oggi il barista scelga me, ti prego!
Marina Fichera
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