Piano piano su per la salita
Agognando il meritato traguardo
Cadute, una, due, tre
Non le conto più
Mi rialzo e riparto
Ripercorro i miei passi
Oltrepasso gli stessi errori
Sbucando in vetta a un sogno
Assaporo gli istanti divini
Lassù, io e il mondo intorno a me
Al culmine della felicità
D’improvviso si presenta il ritorno
In forma di precipizio
Rotolo giù
Mi schianto mi frantumo
Frammenti di spine e lacrime lacerano l’anima
Riposo un po’
Distaccata da tutto
Incapace di ricompormi per tornare su
Rivedo lei inerme
Piccolo essere risiede nel cuore
Fra le pieghe di un infinito dolore
Mi ridesto dalle ceneri
Invocando la fenice salvatrice insita in me
Risalgo in cima
Carica del fardello gravoso
Di nuovo lassù
A guardare l’inesauribile
Contenuto nella dolcezza dei monti
Lascio andare lei
Fantolina
Liberandomi del macigno che mi spinge a fondo
Ritrovo la via della discesa
Ripida e impervia
Come la mia vita
Accompagnata da appigli silenziosi
Atti a sostenermi
a cui aggrapparmi per non crollare
Arrivo al pianoro
Nell’interezza del presente.
Chiara Dall'Ara
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