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mercoledì 25 marzo 2015

"Il foulard bianco e blu" di Marina Fichera.

"Donne si raccontano"

Il foulard bianco e blu.

Era stata una giornata pesante, le solite scadenze, il capo nervoso, i sistemi che non funzionavano, insomma, tutto come sempre.
Dopo essere uscito dall’ufficio, mi incamminai stancamente verso la fermata della metropolitana. Improvvisamente le giornate erano diventate lunghe e luminose come solo a inizio primavera, e non avevo molta voglia di buttarmi sotto terra, ma non avevo alternative.
Attraversai la stazione, caotica, grigia, sporca, piena di vite disgraziate e speranzose, e percorrendo le scale scesi verso la banchina.
Pochi minuti dopo arrivò il treno, si aprirono le porte ed entrai. Distratto dalla musica del mio smartphone che mi sparava frizzanti note jazz direttamente nel cervello mi sedetti sul primo posto vuoto che vidi.
Tutto intorno non esisteva nulla se non la mia musica, la mia stanchezza e la mia voglia di non vedere. Finché non vidi lei. Era seduta davanti a me, lo sguardo fiero che al tempo stesso sembrava ferito, un maglione rosso e un foulard bianco e blu. Bella e irrequieta. Feroce e dolce. Magnetica come una diva del cinema muto.
Non riuscivo a distogliere lo sguardo da lei, non potevo. Vidi la nostra vita che ancora non esisteva scorrere tra la fermata di Cadorna e la stazione Centrale, fino a quando non si alzò avvicinandosi alla porta del vagone per scendere. 
Non era la mia fermata ma non esitai un attimo, mi alzai e scesi dietro di lei. Non saprei dire come accadde, ma accadde. Il suo bel foulard le scivolò per terra, io lo raccolsi e sorridendo glielo porsi “Ha perso questo” dissi, ma avrei voluto dirle “E io ho perso la ragione solo guardandoti per pochi minuti, resta con me per tutta la vita”.
Lei ricambiò con un sorriso tra il sorpreso e il malizioso, e per un attimo il mondo che scorreva intorno a noi come in un frenetico film si fermò. 
Nel porgerglielo le nostre mani si sfiorarono e il suo profumo invase la mia anima. Fu un unico fotogramma che avrei voluto durasse per l'eternità, una fotografia che non cancellerò mai dalla mia mente e dal mio cuore. 
Ah, se non ci fosse stato quel foulard bianco e blu ora non saremmo qui, distesi a guardare il soffitto e scherzare su quante cose si possono fare tra le stazioni di Cadorna e Stazione Centrale...
Marina Fichera

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