Lampi di Giuda.
Tuonò con luce d'angosce arcane
e piovvero lame di metallo sulla pelle,
suonarono del cuor a morte le campane
e da quel ciel tristo non fiorirono mai più stelle.
Tuonò rimbombando con echi di grida perdute
e piovvero sulla mia coscienza le altrui pene,
goccia dopo goccia scolorì dalla mente la salute
che ancor fatico a distinguere il male dal bene.
Tuonò e piovve ma non fu un dì lontano
come amo traditore alla carne si conficcò,
di quel faro diroccato sol io rimango guardiano
e più nessuno sulla salmastra mia anima attraccò.
MARIA FRANCESCA CONSIGLIO
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