Logo blog

Logo blog

giovedì 26 marzo 2015

"Invisibile" di Viola Aleramo.

 Donne si raccontano

"Ti fidi di me?"
Le chiese guardandola intensamente negli occhi.
Era una domanda che le faceva spesso, cosi senza una ragione particolare.
" Si certo" Rispose lei posando la testa sul suo petto
e lasciandosi teneramente abbracciare.
" Si certo ma se potessi, se solo potessi osservarti, quando tu credi di essere solo!" Rimuginava.
" A cosa pensi Lucilla?"
" A nulla amore, davvero. A nulla "
E si strinse piu forte a lui.
" Bene allora io ora vado. Ci vediamo Domenica all'ora di cena?"
" Come Domenica? E domani? Non avevamo organizzato una gita in campagna?
Te ne sei scordato?!"
" No non me ne sono scordato amore, sei tu che non mi ascolti!! Cosa ti ho detto appena tre ore fa mentre eravamo seduti al bar?"
Parlava come se si rivolgesse ad una bambina e questo a lei piaceva tantissimo.
" Ah si l'imprevisto di lavoro.Ti hanno chiesto di recarti a lavoro anche di sabato e tu non hai potuto rifiutare.."
" Brava . E perchè non ho potuto rifiutare? "
" Perchè è il tuo capo a chiedertelo e a lui non puoi dire di no"
Lui sorrise le accarezzò dolcemente il viso e la baciò sugli occhi sul naso e infine sulle labbra.
" Mi ami?" Gli chiese lei con una vocina tenerissima e con gli occhi innocenti di una cerbiatta.
" Da morire" Rispose Lui.
E cosi si salutarono.
Era un venerdi sera di un freddo piovoso mese invernale.
Quello che Lucilla odiava di piu in assoluto.
Gennaio.
Nata a Maggio in un giorno in cui
come le diceva spesso sua madre" I fiori il sole ed il canto degli uccelli sembrava volessero annunciare l'arrivo di un angelo" , si immalinconiva spesso per via del tempo .
Il suo umore era sempre vacillante e quando il cielo era grigio
e le nuvole nere i più cupi pensieri si impadronivano della sua mente rendendola introversa ed estremamente irritabile.
" Imprevisti lavorativi. Spesso dietro di loro si nascondono incontri segreti con amanti appassionate.
Nei romanzi è sempre cosi! E sebbene io mi fidi di Riccardo .Ho come una strana sensazione!
So, sento che mi ama, ma..
c'è qualcosa che mi sfugge."
Non riusciva tuttavia a definire che cosa fosse quel qualcosa.
A tratti le sembrava di riconoscerlo in certi gesti sfuggenti di lui, ma poi ripensava ai suoi occhi innamorati ,alle promesse incantatrici,
alle suadenti parole.
" Oh no Non sarebbe mai capace di tradirmi! "
Guardò fuori dalla finestra.
Fra meno di un 'ora sarebbe stato buio, nelle strade avevano gia acceso i lampioni e lei che detestava le luci artificiali ne fu quasi disgustata.
" Come odio queste giornate!
Vorrei addormentarmi e risvegliarmi nel bel mezzo di una sorridente primavera."
Chiuse gli occhi e alla sua memoria affiorrarono i ricordi di alcuni momenti
che lei considerava fra i piu belli della sua vita.
Si trovava con Riccardo in campagna a casa dei genitori di lui.
Come amava quel luogo!
Se avesse potuto ci sarebbe andata a vivere subito!
La città non le era congeniale e come avrebbe potuto?
Fretta, macchine, stress .
In campagna invece !
In campagna era tutto cosi lento, calmo, dolce, naturale!
Quando si trovava lì,
Lucilla adorava svegliarsi all'alba e andare a letto poco dopo il tramonto del sole
" Come facevano i contadini nei tempi antichi " Diceva.
Riccardo la scherniva: " La mia contadinella che odia la città ma quanto tempo qui resisterà? Chi vuol scommettere con me
che alfine la mia bella si annoierà?!"
E lei rideva, rideva come una bambina.
Anche quel giorno..
Come aveva riso!
E come si era stancata.
Avevano fatto una lunga, lunghissima passeggiata , ogni piccola cosa suscitava la sua meraviglia
Gli alberi soprattutto.
Ne era innamorata e si faceva cruccio del fatto che non riusciva a riconoscerli!
" Questo potrebbe essere un olmo, oh no, le foglie sembrano appartenere ad un frassino, Riccardo aiutami!"
Ma Riccardo ne capiva meno di lei
cosi si guardavano perplessi e scoppiavano a ridere.
Ad un certo punto intravidero una piccola volpe .
L'emozione che la colse fu immensa.
Anche Riccardo si emozionò ma aveva un temperamento piu razionale del suo e si conteneva.
Mentre lei aveva delle reazioni assimilabili
a quelle dei bambini.
Quasi si mise a piangere ,soprattutto quando la fulva creatura si avvicinò a loro tanto da poter essere accarezzata.
La sera a cena poi La madre di Riccardo cucino i funghi che loro avevano raccolto.
Venne fuori Un sugo delizioso 
e deliziosa era la pasta, il pane fatto in casa ,
Il fuoco acceso nel camino, scoppiettante, caldo,
gli occhi Di Riccardo che la guardavano con tenerezza.
Struggente , infinita tenerezza.
Sospirò.
Poi Bruscamente riaprì gli occhi.
La stanza era completamente immersa nel buio.
Che ore erano?
Fece per accendere la luce ma poi cambiò idea
Era piacevole essere circondati da tutto quel nero, stranamente non aveva paura.
Forse per la prima volta!
" Accenderò una candela,Desidero rilassarmi" Pensò
Mentre si dirigeva verso la credenza del salotto si accorse che i suoi passi erano leggeri,leggerissimi, quasi felpati.
Per un attimo le sembrò di non avere peso.
La sua figura era magra, lo era sempre stata ma non tale da giustificare quella sensazione.
Aprì il cassetto e prese una candela.
La accese, la poggiò sul tavolo e si riavvicinò alla finestra..
La luna era alta nel cielo , quasi piena.
.Cominciò a fissarla.
Com'era bella!!
Chissà se il suo cuore batteva per qualcuno!
"Oh si per il Sole!" Esclamò Lucilla.
E si accorse che anche la sua voce aveva qualcosa di diverso.
Per accertarsene continuò a parlare:" Il cuore della Luna palpita per Il sole e soffre soffre perchè non puo incontrarlo se non nei suoi sogni."
Impercettibile.
Si la sua voce era diventata impercettibile.
E lontana.
Più che una voce sembrava un 'eco.
E ancora una volta alla sua memoria affiorò un ricordo.
Lei e Riccardo ,piccoli, minuscoli, circondati da gigantesche montagne a gridare qualcosa.
Che cosa?
Ah si!
Lui urlò "Ti amo Lucillaaaaaaaaaa"
.E le montagne lo ripeterono.
Quante volte?
Infinite, infinite volte.
Cosi le sembrava di ricordare!
E anche ora dentro una stanza illuminata soltanto dalla fioca luce di una candela
ebbe la stessa sensazione.
Immersa in questa insolita atmosfera si addormentò.
Quando riaprì gli occhi era giorno.
Un giorno piovoso plumbeo,come quello che lo aveva preceduto.
Si alzò e fece per andare in camera ( dal momento che si era addormentata sul pavimento del salotto)
per cambiarsi.
Ma si accorse di essere già vestita.
E cos' si diresse in bagno .
Aprì il rubinetto si insaponò le mani e si guardò allo specchio.
Ma lo specchio non riflettè la sua immagine.
Il cuore cominciò a batterle come impazzito.
Si stropicciò gli occhi respirò profondamente e torno a guardarsi.
Nulla.
Assolutamente nulla.
In preda al panico corse verso il telefono e fece il numero di sua madre.
"Pronto?" Rispose una voce femminile
" Mamma mamma Sono Lucilla. Oh Dio mamma devi correre subito qui.
Lo specchio, stamattina.. Come spiegarti? Non rifletteva la mia immagine.Mamma Mamma Mi senti??"
" Pronto?" Richiese la voce e in lontananza
si sentì il padre chiedere" Ma chi è?"
" Oh le solite telefonate silenziose. "
E riattaccò.
Lucilla cominciò a piangere.
Non sapeva che cosa pensare .
Forse era morta e la sua anima era ancora sulla terra
dentro la sua casa?
Aveva letto che spesso accadeva.
Decise di uscire . Sarebbe andata a trovare Riccardo.
Lui non sopportava di essere disturbato nelle ore di lavoro ma quello era un momento eccezionale.
Scese per strada ,pioveva e faceva freddo.
E lei non si era nemmeno messa addosso un cappotto e per giunta era senza ombrello.
Provò quasi un senso di vergogna ma poi si accorse che nessuno la guardava
"Taxiiii "Urlò Ma la sua voce era inconsistente, Sembrava provenire da un sogno.
Fermò un signore affinchè fosse lui a chiamare il Taxi per lei.
" Signore mi scusi,io ,o meglio la mia voce.."
Ma il Signore sembrò non accorgersi di nulla e continuò a camminare indifferente e frettoloso.
Lentamente Lucilla prese consapevolezza di essere diventata invisibile.
Camminava davanti alle vetrine e non si vedeva riflessa. Entrava nei bar ordinava qualcosa ma nessuno le prestava attenzione.
"Sono diventata invisibile!" Si ripeteva stupefatta.
" Invisibile, sono invisibile"
Ad un certo punto si ricordò che in tante occasioni lo aveva desiderato.
" Se desideri ardentemente qualcosa,questo qualcosa finirà per avverarsi!"
Le diceva sua nonna quando era ragazzina.
E Nonna Gertrude aveva qualcosa di magico! Da picccoli tutti i suoi nipotini credevano fosse una stega. Una strega buona.
"
Ma Nonna Gertrude diceva anche un 'altra cosa .
Che cosa?
Non riusciva a ricordarselo..
Ah si!
Che alle donne gelose spesso era concesso di constatare se il loro sentimento aveva un fondamento,diventando invisibili
ma affinche questo accadesse oltre che gelose dovevano essere un po streghe.
"Che significa essere streghe?" Le aveva domandato Lucilla.
" Credere nei sogni, vivere in una realtà immaginaria per la maggior parte del tempo. Vedere cose che gli altri non vedono.Un po come capita a te , piccola mia"
Ecco cosa era avvenuto!
La sua gelosia ed.il suo essere strega,( secondo i bizzarri parametri della Nonna Gertrude)l' avevano resa invisibile.
E Proprio nel giorno in cui Riccardo aveva un" imprevisto di lavoro!"
Non sapeva se esserne felice o spaventata.
Finalmente avrebbe potuto scoprire
se il suo fidanzato col quale stava insieme da sette anni, e che tutte le amiche le invidiavano, le era fedele!
Stava per giungere sul suo posto di lavoro, il suo ufficio era dentro
quell' edificio immenso ripartito in numerosi piani , circondato da una pineta.
" Dovrebbe esserci anche un chiosco se non ricordo male..
.Una volta , gli avevo fatto una sorpresa che non aveva gradito.
io di fronte alla sua ira mi misi a piangere e lui per farsi perdonare mi offrì un gelato. Dicendomi di scusarlo ma che davvero NON sopportava essere disturbato durante le ore di lavoro"
Lucilla entrò nella pineta e si incamminò in un sentiero costeggiato da alberi snelli e ben curati.
Quel luogo l'aveva sempre messa a disagio e anche ora avvertiva uno strano impercettibile malessere.
Finalmente vide il chiosco. Non era cambiato dall'ultima volta che lo aveva visto.
E quanta gente c'era ai suoi tavolini!
Sembrava quasi che ci fosse una festa.
Si avvicinò cauta e curiosa , osservando i volti delle persone che ridevano
bevevano delle aranciate
sorseggiavano dei caffè,
attratta dall'espressione di una donna dal volto bellissimo.
Mangiava un gelato e aveva uno sguardo cosi carezzevole!
Avrebbe voluto ammirarla da vicino.
Poi si ricordò che era invisibile e che dunque poteva fare ciò che desiderava.
Prese una sedia e la sistemò nel tavolino dell'affascinante sconosciuta..
Che profumo meraviglioso aveva!
E come era bianca la sua carnagione, rosse le sue labbra
e lucenti i suoi occhi!
Lucilla era incantata.
Poi Improvvisamente la donna parlò "Ciao" Disse
e sorrise
Che voce soave e che sorriso seducente .
" Ciao" Rispose la voce di un uomo.
Lucilla si voltò e
vide Riccardo.
Com'era elegante!
Ma non le aveva sempre detto di detestare il bianco?
Ebbene era vestito di quell'immacolato colore dalla testa ai piedi!
Sorrideva e aveva un 'espressione che lei non gli aveva mai visto.
"Ah no, forse . all'inizio della nostra relazione.
Si certo! Quando ci siamo conosciuti, al primo appuntamento, aveva lo stesso sguardo."
" Sembri una regina" Disse Riccardo
" Oh Sei troppo gentile" Rispose la sconosciuta.E arrossi lievemente,
Il suo fidanzato si sedette e le prese la mano.
Sembravano due innamorati .
E Lucilla stava in mezzo a loro
con il suo cuore di strega bambina straziato
Invisibile.
Viola Aleramo

Nessun commento:

Posta un commento