La Luna mi è grata
Che sia
ridente vocazione
o disgrazia mistificatrice
la gabbia
dentro la quale risiedo
con le sue grate sottili
e le tendine floreali ,
ossequiose ai miei gesti lontani..
Con la sua porticina
Disserrata sul giardino del Mondo
stupita del mio non risoluto Colore
Che sia Benedizione
Favola
o scapestrata bugia
L' eterna parola di schermo
che adotto con chiunque abbia una parvenza
affettata:
un surrogato d'uomo
o peggio
una docile inveterata
Arpia
Ad ogni modo
La Luna mi è grata
e cosi pure il misantropo geranio
e le Effimere svogliate
le sere d'estate
ad un passo
da sfuggenti Aquiloni
Viola Aleramo
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