"A mio padre" di Tiziana Meraglia. Donne si raccontano

Per "Donne si raccontano".

“Non c'è nulla di più prezioso del tempo, poiché è il prezzo dell'eternità”. 

Louis Bourdaloue, Ritratti spirituali. 

Tempo. Si crede di averne sempre: tempo per parlare, tempo per fare, tempo per litigare e per chiarire. Purtroppo non è così, per lo meno non sempre. Diamo spesso per scontato tante cose. Non è retorica. L’ho capito davvero nell’autunno del 2009. Solo 28 giorni e la mia famiglia dovette affrontare la perdita di un Uomo tanto amato, nonostante il suo carattere a volte burbero. Quell’Uomo era mio padre. 

La scoperta della sua malattia, ormai allo stadio terminale, fu una doccia fredda, un incubo. 

Speranza e dolore. 

Tac e analisi del sangue fecero il giro d’Italia. Contattai i migliori centri del Nord, nell’attesa spasmodica di diagnosi diverse e di soluzioni, ma la risposta era sempre la stessa. 

Bugie e verità. 

Gli nascondemmo la malattia, per dargli coraggio; ridevamo con lui nella sua stanza d’ospedale; ricordavamo aneddoti divertenti e, nel frattempo, pensavo: “ No, non può stare così male. I medici si sbagliano. Devono sbagliarsi per forza”. 

Ma quelle analisi e quei referti non mentivano. 28 giorni e dovetti salutarlo per sempre. 

Sono passati più di 5 anni. 

Il vuoto che ha lasciato è e sarà incolmabile. A volte temo di dimenticare la sua voce e mi sforzo di sentirla, di sentire che mi chiama ancora con quei nomignoli stupidi, per i quali lo riprendevo. I lineamenti del suo volto sono scolpiti nella mia memoria. Lo vedo affondare con i suoi scarponi sul terreno appena arato, mentre mi mostra con il mignolo i germogli appena sbocciati sulle piante che ha tanto curato. Lui è dentro di me: l’ironia, l’amore per il diritto, il carattere combattivo, il senso della giustizia e dell’onestà. Sono la sua appendice, la sua prosecuzione. 

Continui a vivere, papà. Per sempre. 

“Un cuore di padre è il capolavoro della natura”. 

Abbé Prévost, Manon Lescaut.

Tiziana Meraglia