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domenica 8 marzo 2015

"La festa della Donna" di Mirella Morelli.

Ed è sempre la solita.
Combattute fra il Mi piace, ma forse non è razionalmente corretto...
Fra il "sento.istintivamente.la.comunione.con.il.resto.del.genere.umano.femminile.che.festeggia, sguaiatamente, ma so che c'è dell'altro"...
Fra il bisogno di rispetto ogni giorno, tutti i giorni, e sacrosantamente ogni attimo della propria fatica di donne, e insieme il ridicolo di quell'augurio festoso di chi per il resto del tempo ignora ignominiosamente ogni nostra istanza di vita...
Incapaci di rilassarci, di inspirare forte e chiaro e, nel sorriso del momento, dire fermamente "Sono qui, sono viva, sono presente nella tua vita maschile a modo mio, a modo di persona e non di genere, a modo della mia anima, a modo che riesco, a modo che posso!"...Generate e non create della stessa sostanza di una madre prima di noi, prima di sempre, prima del tempo, con le stesse similitudini ma con lo stesso rancore, e con la stessa voglia spazzina di dire "Per me, Madre, sarà migliore, sarà più forza, sarà COMUNQUE diverso!"...
Votate al martirio, al senso di colpa, e al senso di colpa di sentirsi in colpa ogni qualvolta non si riesca ad essere all'altezza di quelle che sono soltanto le NOSTRE aspettative, perfino sul festeggiare o meno una Festa della donna che, oddiomìo, "Ma chissà, sarà giusto?...Sarà giusto dire che a me la mimosa mi fa tanto felice con quel suo giallo nel vaso sul tavolo della cucina!"...E se nascondo questa mia gioia, sarà infame?"... 
Sarà migliore, il nostro 8 marzo, quando ognuna di noi avrà il coraggio di fare autonomamente la propria scelta senza il timore di essere giudicata per quello dalle altre; di essere se stessa senza accodarsi, o senza vergognarsi, o senza senso di appartenenza ma essendo solamente ciò che la propria anima e il proprio intelletto di persona detta. 
Lì, e lì soltanto, noi saremo. Non donne, ma persone consapevoli.
Mirella Morelli

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