RECENSIONE
Un romanzo su una Donna scritto da una Donna.
In questo suo primo romanzo, Rita esamina la figura di Matilde di Canossa, e lo fa con uno stile molto semplice, ma ben documentato e ricco di particolari. La vicenda di Matilde si snoda tra il 1046 (anno della sua nascita) al 1115 (data della sua morte).
Il romanzo inizia con una visione, quella che sua madre Beatrice ha di una donna con l’armatura che sconfigge il nemico. Questo fatto mi ha portato a fare un parallelo con la visione avuta da Giovanna D’Aza, la madre di San Domenico di Guzman, la quale sognò un cagnolino con una stella sulla fronte, ed una fiaccola in bocca. Questo per dire che entrambi, nel loro tempo (entrambi si muovono all’interno di quel Medioevo tetro e buio) hanno un incarico importante da portare avanti: infatti, se San Domenico dovrà infiammare il mondo con la sua predicazione, Matilde di Canossa – seppur desiderosa di realizzare un desiderio che le brucerà sempre nel petto - ricoprirà il ruolo di paladina della Chiesa (cit. dal libro), schierandosi a fianco del Papa, respingendo gli usurpatori del trono papale, e coloro che volevano espropriarla dei suoi possedimenti.
Ma la vita di Matilde, la coraggiosa Contessa dai lunghi capelli ricci e rossi, sarà costellata da eventi infausti, a cominciare dalla morte del padre, per poi proseguire con quelle di altre persone che per lei provavano un affetto ineguagliabile e smisurato, e che in lei avevano riposto tutta la loro fiducia, anche in quei momenti in cui lei era afflitta ed avrebbe voluto mollare l’impresa che stava portando avanti, per intraprendere la strada che le dettava il cuore.
RITA CORUZZI
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