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sabato 27 giugno 2015

"ANIMA FRAGILE" di Gianna di Carlo



ANIMA FRAGILE

Il tuo sorriso così gioioso, così luminoso nel giorno più bello della tua vita. Il tuo splendifo vestito bianco, i tuoi occhi radiosi. Non riesco a staccare lo sguardo da quella grande fotografia appesa alla parete del tuo salotto. Immagino quei momenti vissuti ..intensi, felici. La tua nuova vita stava iniziando proprio in quel momento. Ora sono qui, nella tua casa, così come l'hai lasciata tu. Osservo le tue cose. L'emozione mi travolge all'improvviso. Avverto la tua lieve ed eterea presenza. Ogni oggetto mi parla di te. Mi immedesimo nel tuo dolore così devastante, così lacerante; un dolore muto ma tanto difficile da combattere. Mi perdo nei tuoi soffici cuscini, nei tuoi tappeti, nei centrini e nei quadri che tu stessa avevi realizzato, nelle tovaglie ancora profumate di lavanda ben riposte nei cassetti. 
Ti immagino nelle gelide sere invernali trascorse, con la tua famiglia, accanto a quel grande camino acceso, con la gioia nel cuore. Serate intime, serene....Mi affaccio alla finestra e guardo il pino che si erge maestoso in giardino e ti vedo ridere, felice, con i tuoi bimbi quando, in quel periodo magico che precede il Natale, vi divertivate ad adornarlo con pupazzi e palline dalle mille sfumature e da tante luci colorate. Ti vedo mentre giocavi spensierata, nella neve, costruendo omini di ghiaccio che, lentamente, svanivano ai primi raggi di sole, lasciando a terra solo quel vecchio cappello di paglia, quella pipa, quella sciarpa rossa e quei bottoni colorati che ho adocchiato in soffitta, in quel vecchio e polveroso baule zeppo di ricordi. Eri dolce, eri bella, eri una mamma che adorava i suoi figli e la sua famiglia. Non ti ho mai conosciuta piccola Anima fragile ma è come se ti conoscessi da sempre. Vivo nella tua casa da qualche giorno. 
Cara piccola Anima fragile in quale momento hai iniziato a non vedere più il mondo nei suoi più vividi e limpidi colori?
Sei caduta in quel l'oscurità che ti lacerava ogni giorno di più lasciando le ferite sanguinanti sempre aperte.
Hai lottato, hai pianto, sei caduta e ti sei rialzata. Quanta fatica per la tua anima fragile!
Fino a quel giorno, un bellissimo giorno di sole, quando l'Estate iniziava a fare capolino dalle tue finestre ed hai cercato il calore di quei raggi per scacciare il freddo dell'anima troppo intenso, insopportabile. 
Hai preparato tutto come ogni giorno, come un giorno qualunque.
Ma quello, per te non era un giorno qualsiasi. ..qualche cosa si era infranto definitivamente.
Quel giorno non sei più riuscita ad amare te stessa. 
Non hai resistito e ti sei lasciata andare, lentamente, affondando nel tuo immenso buio......

GIANNA DI CARLO

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