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mercoledì 24 giugno 2015

"IL MENDICANTE" di Stefania Mwende Bergo



IL MENDICANTE

Me ne sto nel mio cantuccio
all'angolo della strada alberata
vicino al chiosco dei gelati.
Allungo la mano
ma la folla non mi vede.
Chiedo spiccioli
di un bene prezioso.
Una moneta, due,
quanto basta per sfamarmi.
Rigano il mio volto sporco
calde lacrime di preghiera
ma rimangono vuote le mie braccia.
Nessuna pietà per i mendicanti
solo rabbia e fastidio.
Creature invisibili
abbandonate dagli angeli,
affamate e insaziabili.
La mia mano è gelida
ma rimane tesa,
troppo grande è il mio bisogno.
Guardami straniero,
lo vedi in fondo agli occhi il mio fuoco?
Un tempo ero come te,
amata ed appagata.
Cosa mi è successo ora?
Sconfitta dalla vita e da Dio.
Cedo le armi e attendo la sera,
nel mio cantuccio
all'angolo della strada alberata
vicino al chiosco dei gelati.

STEFANIA MWENDE BERGO

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