E' una splendida giornata di giugno.
Fa caldo, ma una lieve brezza arriva dal fiume, poco lontano, ed il giardino offre spazi di ombra in cui potersi riparare e rilassare.
Per lei è stato un periodo piuttosto difficile e complicato.
Sta scrivendo molto, al mattino, come da sempre è abituata a fare, e questo aggrava i suoi problemi.
Non si sente tranquilla, ha avuto periodi di malessere che l'hanno lasciata stanca, senza voglie.
Ora, a poco a poco, l'energia sembra ritornare e così, oggi, di pomeriggio, si siede a scrivere qualcosa sul Diario:
“Questo è un diario estremamente esiguo per una qualche ragione: metà dell'anno è passata lasciando soltanto questi pochi fogli.
Forse ho scritto troppo al mattino per poter scrivere anche qui.
Tre settimane se le è portate via il mal di testa.
E siamo stati a Rodmell per una settimana di cui mi ricordo qualche vista che si dispiegava improvvisamente, davanti a me (per esempio il villaggio che si stagliava sul mare nella sera di giugno, le case sembravano navi, la palude una schiuma di fiamme) e l'immenso conforto di starsene là, stesa in pace.
Stavo tutto il giorno sdraiata nel nuovo giardino, con la terrazza.
La stanno già costruendo.
C'erano delle cinciallegre azzurre annidate nel collo cavo della mia Venere.
Vita è venuta a trovarmi in un pomeriggio molto caldo e abbiamo passeggiato lungo il fiume con lei.
Pinker (il cane) ora nuota dietro il bastone di Leonard.
Ho letto qualsiasi stupidaggine... lentamente le idee cominciano a rifluire a gocce...
Ci lavoro un poco di sera mentre sento al grammofono le ultime sonate di Beethoven (le finestre cigolano nei ganci come fossimo in mare).”
La lascio così mentre si perde dolcemente nella musica ed il suo sguardo si fa più sereno.
Dai ' Diari' di Virginia Woolf
la fotografia è del giardino di Monk's House
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