STRALCIO
C’è un gran movimento, siamo tantissime persone. La gente va in tutte le direzioni, parla, ride, scherza, sembrano tutti contenti. Raggiungiamo finalmente il cortile e restiamo qualche minuto in attesa dell’inizio della festa. Dimentico la mamma, presa come sono dall’eccitazione del momento. Chiacchiero allegramente con Svetlana, mi racconta delle sue vacanze e di come abbia finalmente imparato ad andare in bicicletta. È sempre stata insicura, non ha mai voluto sfidare le due ruote e io l’ho sempre presa in giro per questo.
A un certo punto due camion piombano nel piazzale della scuola, ne scendono decine di uomini incappucciati con la mimetica e donne in nero, si fanno spazio tra la folla, hanno armi in mano. Mi prende un tuffo al cuore. Diverse voci gridano come impazzite, ci ordinano di entrare subito nella scuola. Non capisco cosa stia succedendo, cerco la mamma con lo sguardo e non la trovo. I miei occhi spaziano in tutte le direzioni ma sembra scomparsa. Spaventata, continuo a desiderarla con gli occhi, mentre una folla di bambini e adulti in preda al panico mi spinge verso l’interno della scuola. Ho paura, il cuore mi batte forte e non so cosa fare. Respiro a fatica, guardo con terrore i visi spaventati dei miei compagni e delle loro mamme. Voglio fuggire lontano, ma non posso. Voglio la mamma ma sembra dissolta nel vento. Voglio urlare ma la voce mi muore in gola, allora gli occhi mi si riempiono di lacrime. All’improvviso mi sento sola. Sono sola, senza la mamma."
SONO SOLO UNA BAMBINA - Emiliana Erriquez
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