STRALCIO
SESTO VENTO
Ella mi rese la giovinezza; tra il faticato studio e il calare del giorno al parco, si creò quanto di più magnifico il sentimento possa operare. Era l'amore, quello sincero e immediato, che balenava sul calpestio della strada e fioriva nel suo pugno. Questo dono mi fu reso tanto a mezzanotte, con il fuoco dei lampioni, quanto al mattino, nel piacere di un saluto.
Ricordo la sua lunga chioma spesso decorata con steli di campo; da quella chioma colsi l'abbandono. E in tanto riposo ci si beava del quotidiano, le nostre gambe venivano legate allo sguardo e alla mente; giacché si rifletteva e si scherzava sul destino del secolo, questo secolo taciturno e codardo. Al libro il bacio, al bacio la natura. Dimenticando i nostri nomi, mutavamo nell'essenza del libero arbitrio.
Va ripetuto: eravamo giovani e ignoranti, ma svelti nell'agire.
Sylviarose
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