RECENSIONE
L'AMANTE DEL BOSCO
A me piacciono le storie di vita, questo si è capito, ma qui non mi sono ritrovata semplicemente immersa in una storia qualunque bensì ho conosciuto ( perché ammetto la mia ignoranza nel fatto di non aver mai sentito prima il nome di Emily Carr ) una delle donne che per prime hanno dipinto con i colori ad olio.
Ma anche qui mi soffermo un attimo: questo libro non è neppure una semplice lezione di tecnica artistica, sebbene i dettagli ed i suggerimenti non vengano certo lesinati!!!
è molto di più....è tutto: crescita spirituale ed artistica, crescita fisica ed emotiva, analisi di colori e di rapporti quotidiani con le persone...e paura...di molte cose ma mai dell'arte!
Mi sono ritrovata davanti una donna, scusate l'espressione ma è la più consona, con le palle; una che fin da piccola ha chiesto al padre i colori per pasticciare sui fogli non prendendo la cosa come un gioco ma già come una piccola passione da coltivare!
L'epoca però non lo ammetteva, le rappresentanti del gentil sesso potevano dipingere solo ad acquarello e limitarsi a rappresentare soggetti floreali e forse osare qualche ritratto o qualche figura morta...ma di certo non erano ben viste le dame che con un cavalletto sotto braccio camminavano per i boschi alla ricerca di particolari da immortalare su una tela!!
Ed ancora devo dire: "Emily non si limitava solo a questo"...no, perché sfidava ulteriormente l'ipocrisia ed i giudizi della gente dipingendo a tinte forti e pennellate definite i suoi quadri: ombre blu, chiazze d'acqua gialla che catturavano la luce, chiome di alberi viola....insomma una Van Gogh al femminile che si allontanava dalla ricchezza e dalla precisione dei lineamenti e che catturava il senso e l'idea del soggetto piuttosto che i suoi contorni!
Mamma mia...Emily la pazza, la surreale, quella che vive di nuvole e che non pensa al suo reale futuro...Emily la sovversiva pecora nera in una famiglia di praticanti cattolici che si riuniscono al pomeriggio a bere il thè servito su vassoi con trini e merletti...Emily che preferisce insegnare ai bambini capaci ancora di entusiasmarsi...Emily che per amici ha un pappagallo ripetente ed un cane culone e ficcanaso....Emily che va alla spasmodica ricerca di Totem da immortalare sulle tele per salvaguardarne la memoria...Emily che si ribella e non si arrende né davanti a nugoli di zanzare né davanti alla "regina " del bosco che porta via i bambini piccoli delle tribù indigene, né dinanzi ai bianchi, né....
Perché questo Romanzo non è solo colore, non è solo beltà, non è solo facilità...anzi è il "colore" inteso come "emozione"
Emily ...che non è capace di far l'amore con gli uomini ma che riesce benissimo a far l'amore con l'Universo!!
SUSAN VREELAND
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