Il Suq di Damasco
Il suq di Damasco era un luogo splendido, ricco di un fascino speciale. Profumo di rose damascene, sgargianti tessuti, dolciumi, pistacchi e spezie arricchivano i lussuosi negozi rivestiti di preziose tarsie.
Ma l’anima del suq erano i suoi commercianti, distinti e appassionati venditori di esotismo e delizie per il palato e per l’anima.
C’era il profumiere, un omone che riempiva tutto il suo negozio ricolmo di centinaia di boccette di seducenti essenze. Gli raccontavi quel che volevi – naturalmente con l'aiuto della fidata guida - e lui, quasi magicamente, mescolando fragranze semplici e antiche, faceva nascere il TUO profumo, unico e irripetibile.
E poi c’era il venditore di antichità che ci portò sulla terrazza all'ultimo piano del suo negozio. Una bellissima terrazza coperta da freschi tendaggi, affacciata sul minareto di Gesù della moschea degli Omayyadi (nella mia foto, sotto allegata), dove ci offrì un tè insieme ai suoi affascinanti racconti. Il negoziante era un uomo molto colto e raffinato, che parlava un perfetto inglese e conosceva bene il mondo. Ci mostrò con orgoglio il suo "regno", colmo di antichi vasi, tappeti e argenti, un piccolo caos dove tutto era armonioso.
Piccoli lussi di tempi andati che, a causa della guerra civile che dal 2011 a oggi ha ridotto larga parte di Damasco a un cumulo di macerie, spero non siano andati persi per sempre...
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