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mercoledì 10 giugno 2015

EMMELINE di Estelle Hunt

Stralcio
Gettò un ultimo sguardo ai loro corpi assopiti e lo vide.
Non fu che un fugace bagliore sufficiente per attirare la sua attenzione.
Un anello sull’anulare della mano sinistra di Emmeline, un anello che alla cena di lady Alton non aveva notato, ed era impossibile, poiché la pietra era enorme, un rubino che catturava la luce delle candele brillando di riflessi cremisi, un pegno d’amore, un anello di fidanzamento.
Con il furore che le scaldava le viscere, Charlotte scese dall’albero, afferrò lo scialle e lo drappeggiò con foga intorno alle spalle.
L’aveva chiesta in moglie. Solo questo pensiero le turbinava in testa.
Arrivata nella sua stanza, andò direttamente nella camera adiacente, un ambiente piccolo e spoglio dove dormiva la sua cameriera.
“Svegliati Molly!”
La ragazza saltò giù dal letto come se avessero gridato al fuoco, si stropicciò gli occhi e fece una riverenza
“Domani mattina prepara un bagaglio leggero, andiamo a Bath per due giorni, va subito dalla cameriera di mia madre e avvertila di fare altrettanto.” Socchiuse gli occhi persa nei suoi pensieri “Assicurati che nessuno sappia la destinazione, diremo che stiamo andando a trovare un’amica a Winchester.”
Senza dire un’altra parola, chiuse la porta dietro di sé e si gettò sul letto.
Era furiosa e agitata.
Si girò e rigirò nel letto, tanto da far attorcigliare la camicia da notte intorno alle sue gambe da puledra. Era frustrata e scossa, ma la sua mente non ne voleva sapere di addormentarsi. Tornava incessantemente a quella stanza gravida di sensualità, rivedeva i corpi intrecciati, la devozione di Julian nel riverire Emmeline. Chiuse gli occhi, il cuore che le batteva velocemente nel petto.
Lasciò che le sue mani vagassero sul seno gonfio, sentì i capezzoli duri sotto la batista della camicia da notte e con un gesto fluido si tolse l’indumento dalla testa, rimanendo nuda e fremente.

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