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giovedì 20 agosto 2015

Vite di Madri di Emma Fenu, recensione di Liliana Sghettini

Se dovessi raccontare questo libro ad una cara amica oppure se dovessi proporlo ad un potenziale lettore mi piacerebbe farlo alla stessa maniera.
Li inviterei nel salotto di casa e dinanzi ad una tazza di cioccolata calda fumante inizierei a condividere alcune riflessioni.
Così come il sentiero di fumo che da essa si sprigiona, lasciando assaporare il gusto del cioccolato attraverso l'aroma, andrei alla ricerca di quelle parole che il libro mi ha suscitato.
Userei la parola VERA, poiché tale è la testimonianza delle donne che hanno partecipato;
userei la parola UNICA, come è l'esperienza di ciascuna donna nella possibilità di generare un altra vita;
userei la parola ACCOGLIENTE, così come è stato il suo racconto che mi ha preso per mano dalla prima pagina fino all'ultima senza mai perdere di vista la strada maestra, parlare della maternità.
Con questo breve ma intenso romanzo, la scrittrice induce a soffermarsi su svariate riflessioni sulla maternità tenendo conto però del ruolo che la famiglia e la società rivestono su quella che dovrebbe essere una esperienza intima e del tutto personale ed invece spesso stravolta da una “immagine pubblica”.
Ma mi domando, la capacità di dare accoglienza non è il più grande dono che una madre possa avere, che sia essa madre di prole o madre di amore universale?
Mi piace concludere questa mia breve recensione con una altra domanda, in cosa secondo voi si concretizza l'istinto materno?
Il libro di Emma Fenu offre l'opportunità di interrogarsi sulle potenziali risposte che ognuna di noi possiede nel proprio intimo.
Grazie
Liliana Sghettini

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