RECENSIONE
SE ARIANNA
La copertina è subito emblematica: una libellula con delle strisce adesive sulle ali. Arianna non può volare.
Arianna è cerebrolesa grave dalla nascita.
L'autobiografia di una famiglia messa a dura prova, ogni giorno. La descrizione della convivenza con una disabilità davvero ingrata, quella totale, quella che non permette nemmeno i sogni, quella che scava e trafigge anche le illusioni.
Senza voce, senza lacrime, senza emozioni: così appare Arianna. Un corpo "inutile" su una sedia a rotelle.
Siamo spesso erroneamente portati a desumere in fretta da ciò che appare a prima vista, spingendoci a giudicare, a trarre conclusioni. Vivendo Arianna, al di là delle difficoltà, si recuperano invece nuovi angoli di visuale e si scopre un'anima cui non si era prestata sufficiente attenzione, uno spiraglio di vita in ciò che appariva morte. Un racconto coraggioso, forte, una luce su una parte di realtà che spesso rimane al buio, nell'ombra di sguardi sfuggenti. Una testimonianza importante di una quotidianità che esonda da quella comune, ma che esiste e merita rispetto e considerazione, perché estremamente onerosa e non da tutti sopportabile con una simile forza. Un messaggio di amore immenso, sconfinato, del tutto gratuito. La proiezione di una famiglia che nella sofferenza ha riscattato la sua unità e risistemato nelle priorità alti valori come la solidarietà, la complicità, il sacrificio, la capacità di riplasmare sogni infranti. Un libro in cui ogni membro della famiglia racconta come affronta questa disabilità, in cui ognuno di essi mette a nudo le proprie paure, le problematiche, i sentimenti. Una famiglia che ha aperto le porte della sua casa per permettere di ritrovare l'amore incondizionato che vince le avversità di un destino beffardo che avrebbe potuto dividere, ma che al contrario ha reso più forti persone ed affetti, rendendoli straordinari.
ANNA VISCIANI
Nessun commento:
Posta un commento