IL CASA DEI RICORDI
"Mancavano pochi minuti alle tre di pomeriggio quando giunsero davanti alla casa di sua zia: un anonimo condominio beige di quattro piani, giardinetto tutto intorno e rastrelliera per le biciclette. Il massimo dell'allegria erano alcuni solitari vasi di fiori che sbucavano da qualche balcone! L'appartamento era al secondo piano: non considerarono nemmeno l'ascensore e presero le scale.
Vittoria continuava a camminare avanti e indietro, incapace di decidersi se suonare o meno il campanello. Avvicinava le dita al pulsante e le tirava via. Non sapeva proprio se avrebbe avuto la forza di reggere quella conversazione.
Alessandro, di contro, non le faceva pressione di nessun tipo: si era messo poco distante dallo zerbino che sostava davanti alla porta e la guardava dolcemente, in attesa che lei prendesse una decisione.
«Secondo te, cosa dovrei fare?» gli chiese, disperata.
«Qualsiasi cosa pensi ti farebbe stare meglio».
«Allora dovrei risalire subito in auto e guidare verso la spiaggia più vicina per tuffarmi nel mare, portandoti via con me! Questo sì che mi farebbe stare meglio…», e gli prese la mano, appoggiandola sul volto e chiudendo per un istante gli occhi.
«Se me lo chiedessi scapperei con te anche in questo istante. Lo sai, vero?».
«Beh, mettiamola così: se tutto va come deve, ci andiamo davvero al mare insieme, ok?».
«Affare fatto!» disse, baciandole la mano.
«Non mi resta che suonare allora… giusto?».
«Io sarò accanto a te, sempre».
Vittoria si sentì finalmente più sicura e così suonò il campanello."
FEDERICA SQUILLACE
Nessun commento:
Posta un commento