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giovedì 30 luglio 2015

Vite di Madri di Emma Fenu, recensione di Sandra Rotondo.

"Non voglio tatuaggi né piercing, che marchino carne, non voglio segni sulla candida pelle, che vadano ad aggiungersi a quelli interni. Voglio fiori, pizzi e merletti e tazzine di ceramica, se pur spaiate". 
C'è Emma, dietro tutto questo e il suo, impellente, desiderio di raccontare, di raccontarsi. E leggendo, la trovi dietro ogni storia, ogni lacrima, ogni cicatrice, in ogni viaggio fatto nella speranza, alla ricerca di quel gemito infantile che ti fa sentire "madre", che trasporta su tenere e rosee labbra, la parola "mamma", come soffi di vento, sotto un sole accecante. 
E poi ci sono loro, le donne, che sono le donne che noi tutte siamo. Forti e fragili, giganti e nane, investite da ruoli che fanno di noi eroine, che brandiscono spade, o vittime ferite, da lame, troppo, taglienti. Ma pur sempre, donne, che sanno risorgere, come indomite Dee e che gridano al mondo,"siamo qui", più forti di prima, più femmine di sempre e più madri che mai.
Sandra Rotondo

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