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lunedì 20 luglio 2015

"TESI SULL'ESISTENZA DELL'AMORE" di Torben Guldberg (Recensione di Lisa Molaro)

RECENSIONE

Titolo: Tesi sull'esistenza dell'amore
Autore: Torben Guldberg

Titoli dei capitoli:
CINQUECENTO - Partitura da utilizzare nelle guerre lunghe.
"Impara,dunque, ad avere un pò di paura di te stesso,quando ti accorgi di essere tanto freddo ed insensibile... " - Martin Lutero ( 1483-1546)

SEICENTO - Incisione di un'anima.
" ...dopo aver immaginato l'essenza dello spirito, non posso immaginarlo quadrato." - Baruch Spinoza ( 1632-1677)

Settecento - Uno schizzo dell'essenza della luce.
" Fammi diventare una stella fissa nel firmamento del tuo celo." - Ole Romer ( 1644-1710)

Ottocento - Mosaico di filosofia vissuta.
" In me manca la contrapposizione fra pensiero e vita " - Fridrich Nietzsche (1844-1900 )
" Nondimeno, incontriamo innanzitutto la filosofia come un mostro dalle tante teste che parlano ciascuna una lingua diversa ." - Arthur Schopenhauer ( 1788-1860)

Novecento - Sinfonia dell'amore comprato.
".....e in questo, come in tanti altri casi, egli è guidato da una mano invisibile a perseguire uno scopo che non rientrava assolutamente nelle sue intenzioni ." - Adam Smith (1723-1790)

Epilogo, Duemila.

Ho riportato i titoli dei vari capitoli, o forse è più corretto dire delle varie storie, perchè altrimenti dovrei fare più di una recensione: una per ogni secolo! 
Di storie ce ne sono molte...chiuse dentro le pagine di questo romanzo che ho trovato meraviglioso ed ogni storia ha i suoi personaggi principali ma la voce narrante esula da ogni spazio temporale ed è il vero protagonista del libro: un uomo che è troppo vecchio e stanco per amare, condannato a non poter morire! 
Il suo lavoro è sempre stato quello del cantastorie, errando per l’Europa senza sosta, senza trovar pace, attraversando i secoli e le abitudini di corte e non; con una colpa da espiare: il fatto atroce ed inconcepile di aver rinnegato l'amore, di non volerlo vivere ma solamente narrare!
Ecco che però, alle soglie del Cinquecento, decide di fermarsi, perché tutto intorno a lui sta cambiando.
Per la prima volta, invece di parlare d’amore, ascolta.
Così, per i cinque secoli che seguiranno e di cui appunto parla nel libro, raccoglie le storie d’amore che a parer suo, meglio rappresentano i secoli in questione: nel "ricco" Cinquecento della Riforma, l’amore prende le forme di note musicali; nel Seicentesco si colora d'arte e pittura sfiorando anche le mani di Rembrandt; nel Settecento, in pieno illuminismo, l'amore e la scienza si fondono insieme; si arriva poi all'800: secolo di grandi pensatori e quindi fra le righe si trovano personaggi del calibro di Schopenhauer, di Hegel, di Kant senza dimenticarsi ovviamente di Nietzsche!
Si giunge infine al Novecento e la storia che ci viene narrata dal cantastorie ( ricordiamoci: vero protagonista condannato a vivere una vita terrena perché non si era mai arreso all'amore!) a questo punto inizia a cambiare ritmo: è iniziata l'epoca del denaro, della commercializzazione globale, quanto costa l'amore!!??
Cosa ne penserà colui che ha respirato romanticismo puro attraverso i secoli più bui e allo stesso tempo più luminosi dell'esistenza? Quando ad illuminare non c'era la fredda luce blu di lampade al neon ma dietro deboli fiammelle che creavano ombre sui muri c'erano mani tremanti e battiti di emozioni lunghe il tempo di un soffio; quamdo le unghie erano nere di inchiostro o di polvere colorata da diluire con olio prima di usare il pennello sulla tela! 
Cosa penserà il nostro cantastorie? Si sentirà fortunato a non poter mai morire o si arrenderà all'amore dopo tanto desistere? 

Ho associato ad ogni secolo una parola :
Amore e musica
Amore e arte
Amore e scienza ( capitolo bellissimo e molto romantico )
Amore e filosofia ( capitolo poco romantico perchè il nastro trasportatore non è più l'amore bensì la ricerca interiore, capitolo che sembra assurdo ma che alla fine rivela il lato che risultava incomprensibile )
Amore e denaro ( ovviamente qui di amore non c'è ombra )

Ovviamente il capitolo che mi è meno piaciuto è proprio l'ultimo, quello che per paradosso ho in parte vissuto anche se per pochi decenni!

Grande libro, lo consiglio sicuramente a tutte le persone romantiche ma non di certo solo a quelle, anche a tutti coloro che cercano spunti di riflessione, trama originale, finali non scontati, spruzzi di cultura e atmosfere via via diverse.

TORBEN GULDBERG

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