RECENSIONE
UNA RAGAZZA COME ME
Un viaggio sulla DeLorean di Doc di “Ritorno al futuro”, programmata per riportarmi a 25 anni fa: questo è l’effetto che ha avuto su di me “Una ragazza come me” di Sara Tricoli.
La storia è scorrevole e delicata: la rotellina del mio mouse girava, impaziente di conoscere lo snodarsi della vicenda, mentre rivivevo le emozioni e i primi batticuori adolescenziali, ma anche le insicurezze proprie di un’età in cui ci si sente spesso inadeguati.
Lo stile dei dialoghi è volutamente semplice, per renderlo “reale” e appropriato alla giovinezza dei protagonisti.
Clara, Mirco, Morris e Sara sembrano veri: li ho scolpiti nella mente, delineati nei loro volti e nei loro caratteri, che cambiano e si sviluppano, in seguito all’intrecciarsi della loro vite.
Pur nella sua freschezza, non manca di affrontare tematiche importanti di un’età tanto controversa e difficile, quali il rapporto con i genitori, l’importanza della socializzazione, la perdita di una persona cara e la relativa mancanza di punti di riferimento, la scuola e le scelte che potranno condizionare un domani la propria vita.
Uno spazio significativo è dedicato alla dislessia, un disturbo dell’apprendimento, che si può affrontare con serenità, grazie all’aiuto di docenti qualificati e ad esercizi adeguati.
Il romanzo è un invito ad affrontare la vita con un pizzico di spensieratezza e una manciata di positività e a credere in se stessi, diventando artefici del proprio destino.
Grazie Sara, per avermi regalato questa emozione.
“Basta nascondersi, è il momento di prendere la mia vita tra le mani e gestirla, basta farsi trascinare dalla corrente”.
SARA TRICOLI
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