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mercoledì 22 luglio 2015

"IL RE LEONE" di Marina Fichera



Il Re leone

Ex protettorato inglese nel sud dell’Africa, il Botswana è una delle mete più esclusive del Continente Nero e, forse, del mondo. Qui molti resort promettono l’adrenalinica avventura del safari fotografico – il cosiddetto game drive – abbinata al lusso sfrenato del mondo a cinque stelle.
In alternativa si può dormire nella savana, in campi tendati auto-montati, in cui si cucina da sé, senza alcuna protezione dagli animali selvatici se non il buon senso che impedisce di uscire dalla piccola tenda fino all’alba. 
Io ho scelto questa seconda opzione alternata ad alcune notti in lodge, non di gran lusso in verità. E’ il mio primo viaggio in nell'Africa Centrale e sono pur sempre in vacanza!
Dopo una prima notte in lodge, all’alba salgo sulla jeep e la mia avventura inizia. Sarà forse un po’ banale, ma nella savana ho come la sensazione di essere parte di un documentario, ma non lo sto guardando seduta comodamente sul mio divano, lo sto vivendo! É far parte di qualche cosa di più grande, più alto, è esser dentro la natura, è essere la Natura stessa.
Per cercare di avvistare gli animali che popolano la savana ci si muove all’alba o prima del tramonto, durante le ore diurne fa troppo caldo e tutto si ferma. Di giorno tutto è avvolto da un torpore che rallenta i ritmi animali e umani, ma al calare del sole la savana brulica di vita, in un equilibrio naturale che esiste da sempre e che è scandito quotidianamente dall’abbraccio della notte col giorno e viceversa.
Ci muoviamo alla ricerca di mastodontici pachidermi, tenere zebre, aggressivi ippopotami... Vaghiamo per molte ore tra la sabbia e i resti degli alberi distrutti dagli elefanti, con la voglia di vedere i grandi felini che popolano l’immenso altopiano africano: leoni, leopardi e i rarissimi ghepardi.
Dopo vari giorni di game drive non abbiamo ancora visto un leone maschio, la delusione si sta facendo largo tra di noi. E poi, finalmente, dopo aver quasi abbandonato ogni speranza, accade ciò che tutti aspettavamo. La nostra valida guida avvista qualcosa, sale sulla jeep per guardarsi intorno e decide di fare un fuori pista - teoricamente vietato nei parchi nazionali - per portarci a pochissimi metri da tre leoni maschi che giacciono sdraiati nella savana a riposare. Mi chiedo ancora oggi come abbia fatto a vederli! Ci avviciniamo lentamente, girando loro intorno. A un certo punto sono davanti a noi, a meno di tre-quattro metri e quando uno si gira per guardaci intensamente e si alza, tutti trattengono il respiro per un attimo interminabile. Siamo lì, in una jeep aperta e se i tre decidessero di fare un balzo potrebbero essere davvero guai. Fortunatamente i leoni maschi sono animali pigri, ci osservano, sbadigliano e si rimettono a sonnecchiare. E noi, dopo che una scarica di adrenalina ci ha attraversato da capo a piedi, riusciamo a tirare il fiato! 

testo e foto di Marina Fichera


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