E' minuta, piccolina; ha le gambe storte
un'odiosa permanente.
Mi basta guardarla per un'attimo che la vita mi cambia. La guardo come un deficiente! Perdo il sacro lume, non esiste nient'altro in quell'istante.
E' come se mi innamorassi per la prima volta. Casco dalle nuvole; fingo una ingenuita' non comune. E' la tattica del lestofante, di quello che vuole avere relazioni con diverse donne, con quelle soprattutto che colpiscono la sua fervida immaginazione. Sei suo schiavo, in suo potere. Non e' eccezionalmente bella, e' una madre di famiglia, e ha un marito geloso e possessivo.
Non ricambia mai un tuo sguardo per pudicizia o altro. Sa che sono un poeta e che faccio fotografie e che verso di lei provo un'attrazione fatale.
E' una sorta di gioco, e sul chi vincera'
ruota tutta la questione, se infine ricambiera' i miei sguardi petulanti, se avro' coraggio per farmi avanti, dichiararmi, perche' mi conosco, se agisco, poi manco di rispetto e la distanza e' il miglior modo per averla intatta nel mio animo, frustrato da un continuo desiderio. Mi sento come una tigre in gabbia, mi esalto nella sofferenza, nel mio fissarmi come se non esistessero altre donne, ma eccome se esistono...sono il mio chiodo fisso!
Una volta che l'hai messa sotto
comandi tu il rapporto sessuale
fuori dal letto magari ti schiavizza,
ti rigira come un calzino!
FABRIZIO GRAVINA
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