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lunedì 6 luglio 2015

"AUTUMN IN BOSTON" di Marina Fichera



Autumn in Boston

Boston è un’ordinata città di poco più di seicentomila abitanti - che comprendendo l’area della Greater Boston diventano quattro milioni e mezzo - circondata dal verde dei boschi e dal blu dell’Atlantico. E’ una metropoli con una personalità molto europea, e quando ci si reca per la prima volta ci sono alcune cose che, a mio avviso, non si possono non fare e che, naturalmente, ho fatto.

Andare la domenica mattina a fare un tranquillo jazz brunch in un quartiere lontano dai circuiti turistici, e ritrovarsi a essere gli unici non americani tra un branco di affamati di cibo e ottima musica sincopata.
Visitare il Boston Museum of Fine Arts e perdersi per ore tra l’apparente accozzaglia senza senso di antichità da tutto il mondo e tutte le epoche, per poi capire che il senso c’è: siamo una sola umanità, unita da sempre dall’idea del Bello e dalla purezza dell’Arte.
Assistere a un concerto della Boston Symphony Orchestra, una delle 
orchestre sinfoniche più valide al mondo. Prendere un posto nei loggioni laterali della pacchiana Symphony Hall e scoprire che se per caso ti viene il singhiozzo puoi precipitare sugli spettatori in platea, in un attimo… 
Passeggiare all’Università di Harvard, la più antica degli Stati Uniti, tra austeri palazzi vittoriani e secolari alberi dai colori cangianti dell’autunno, accompagnati da un giovane e brillante studente, energica e sorridente guida volontaria, e pensare “chissà, forse questo ragazzo un giorno vincerà un Nobel o sarà il Presidente”.
Smarrirsi tra l’area pedonale del Quincy Market, mercato coperto dove i profumi di crostacei locali e di cibi esotici si confondono in una contaminazione caotica e gioiosa, e la meravigliosa baia risplendente di colori e vita di un autunno inoltrato. 
E poi girare a piedi la città, in lungo e in largo, tra i parchi dei ricchi sobborghi come Jamaica Plain, o quelli del centro città come i Public Gardens, da cui non avrei voluto mai uscire, incantata dalla bellezza delle foglie rosse, verdi, rosa, gialle e dall’azzurro del laghetto, il bianco delle romantiche barchette a remi e il rosso di un inaspettato ombrellino orientale e lì, sognante, immaginare un futuro che ancora non esiste...

MARINA FICHERA

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