Logo blog

Logo blog

lunedì 20 aprile 2015

CON LA MIA VALIGIA GIALLA di Stefania Bergo.


Un libro che parla di un viaggio in Kenya. Ne racconta i colori, i profumi, le sensazioni tattili, le emozioni. Come fosse una fotografia multimediale, uno spaccato d'Africa e di vita.

Ricordo bene il giorno in cui sono partita. Il 22 dicembre 2004, un mercoledì.
Ero in ritardo ma anche il mio treno lo era. Il destino voleva proprio che io partissi. Salii al volo, con la mia pesantissima valigia gialla, sbirciando appena tra la gente rimasta sul marciapiede della stazione. E incrociai gli occhi lucidi di mio papà che mi salutava.Il treno era pieno di gente, persone che tornavano a casa per Natale o che andavano da qualche parte, in posti dove c’era altra gente ad aspettarle. E sembravano tutti così felici, così eleganti. Io no. Mi ero sistemata nel corridoio, seduta sulla mia valigia gialla, appoggiata al finestrino. Guardavo fuori, sforzandomi di ricordare come fossi arrivata fin lì.
[...] 
E uscendo dalla città, vedo l’Africa. È amore a prima vista. Dio, quanto è bella questa terra così primitiva, onesta, vera. È una donna morbida, nuda, stesa al sole. Profumata. Calda. È un chiacchiericcio di colori, di voci, di suoni, di canti. È un fiume che scorre pigro e poi improvvisamente si aggroviglia veloce attorno alle rocce. [...] Superiamo due fiumi, il Mara e il Mutonga. Bellissimi. Gonfi di pioggia per la stagione appena passata. Tutto prende vita lungo le loro sponde, la natura e le persone, che poi qui sono la stessa cosa. Intravedo delle donne che lavano i panni e li stendono per terra o tra i rami ad asciugare. E dei bambini che fanno il bagno e poi riempiono d’acqua immense taniche gialle, più grandi di loro, e se le caricano sulla schiena assicurandole alla testa con una corda. E poi camminano, camminano ancora, camminano sempre.
[...]
I giorni a Matiri sono intensi. Solo apparentemente banali e tutti uguali. [...] Ogni giorno porta con sé un ventaglio di emozioni, quasi fosse uno spaccato di un’intera vita condensata in poche ore. Forse per questo, qui, sono tanto intense. Non ci sono i fisiologici periodi di stasi tra una e l’altra. E a volte l’una sfuma piano nella successiva, mescolandosi. [...] Sembra quasi di essere insensibili o pazzi. In realtà non c’è semplicemente il tempo di vivere un momento separato dagli altri, non c’è sequenza discreta di emozioni, solo un’onda continua che porta in una o nell'altra direzione.
[..]
Penso che mi mancherà sempre Matiri. Mi mancherà quel raggio di luna che taglia il mio letto come una tela di Fontana. E a me piace entrare nella sua luce e addormentarmi con la luna negli occhi che filtra a quadri dalla zanzariera della mia finestra. [...] Mi mancherà quella parte del mio cuore che resterà qui fino al mio ritorno. Mi mancherà Matiri.

Nessun commento:

Posta un commento