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venerdì 24 aprile 2015

"FRAMMENTO DI NOI" di Giulia Battocchio



La sua vicinanza mi rendeva nervosa; la sensazione di benessere appena provata mi abbandonò, lasciando spazio ad una forte tensione al basso ventre. Quanto avrei voluto che non mi stesse così vicino! Fui costretta ad infilare le unghie nei palmi per evitare di saltargli addosso come una scolaretta arrapata. Cazzo.
«Perché non mi hai svegliato quando ti sei alzata?»
La voce era un brontolio cupo.
«Non volevo disturbarti.»
Distolsi lo sguardo. Non desideravo che scoprisse quanto fossi confusa. Mi afferrò il viso, premendomi contro la parete bagnata. Le labbra scesero voraci sulle mie. Ero completamente impreparata a quel tipo di assalto. Dapprima cercai di divincolarmi. Mi tenne ferma, i polsi stretti nelle mani serrate. La lingua trovò l’interno della mia bocca, l’acqua ci rendeva scivolosi e il bacio ebbe un altro sapore. Fu lungo, troppo intenso, avrei potuto definirlo disperato. La pressione della sua eccitazione spinta contro l’addome. Lo morsi, provando a spostarlo. Sembrò che la mia mancanza diarrendevolezza lo eccitasse ancora di più. Si staccò da me, il respiro accelerato, il corpo che continuava a premere contro il mio. Era un cacciatore, l’istinto dominante si sprigionava da lui con chiarezza estrema.
«Credevo te ne fossi andata.»
Era davvero incazzato. Per un momento ne fui spaventata, aveva l’aria pericolosa di una bestia inferocita.
«Se anche fosse stato così, non avresti potuto prendertela. Sai perfettamente che quello che è successo stanotte non si ripeterà più»
Mentre pronunciavo quelle parole, mi sentii sciocca. Sarebbe stato più verosimile se entrambi fossimo stati vestiti, e non nudi, rinchiusi in una doccia.

GIULIA BATTOCCHIO





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