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sabato 25 aprile 2015

"La Resistenza e le donne" di Maria Antonietta Macciocu e Donatella Moreschi.

A tarda sera, all'altezza di Bologna appena liberata, salirono i partigiani, molti ancora in divisa ed armi in spalla.
- Le donne da una parte e i maschi dall'altra,- ordinò l'autista.
- Ecco, sono già incominciate le parole della pace, per noi donne,- disse a Sibilla una doloro.
Era una ragazzona infagottata in un maglione infeltrito,scarpe coi lacci e calzettoni spessi. Il viso era luminoso e il sorriso beffardo.
- Sono stata in montagna per cinque mesi, ho imparato a sparare e a far saltare ponti, ho sepolto morti e accudito feriti. Un giorno sono venuti i tedeschi,ero sola e ho finto di essere capitata lì per caso. Mi hanno fatto spogliare, per umiliarmi, io avevo le mie cose e mi vergognavo del sangue che colava, se non fossero arrivati i compagni con le armi, chissà cosa mi avrebbero fatto. E ora mi dicono che non posso sedermi vicino agli uomini. Neanche dieci guerre riusciranno a farci uguali ai maschi.
- Dove vai ora, - le chiese Sibilla
- Ho conosciuto un ragazzo,in montagna, un milanese, ci siamo promessi,una sera che c'era un agguato e si doveva star lì ad aspettare, nascosti. L'ho baciato sai, anche se sparavano. È stato romantico, mi sembrava di essere in un film. Ora vado a raggiungerlo. Sono sicura che mi aspetta.
- Povera te,sei scampata alla guerra ma non all'amore.
Chiacchierarono per tutto il tragitto, come al rientro da una gita scolastica.

- Dobbiamo preparare la sfilata del 6 maggio, una grande manifestazione in piazza Vittorio di tutte le forze partigiane che hanno liberato Torino, prima di consegnare le armi e di smobilitare. Sarà una grande festa di popolo, si entusiasmava Carlo.
- Sfileranno molte donne?- chiese Sibilla.
- Non so,non credo,che c'entrano le donne?
- Credevo vi avessero aiutato, avessero rischiato molto anche loro.
- Eccome ci hanno aiutato,hanno fatto le staffette,distribuito materiale, ci hanno nascosto e protetto, hanno imparato a sparare, molte sono state catturate e sono morte. Ma non sta bene che le donne stiano in piazza, potrebbero essere giudicate male. Ora che c'è la pace,devono pensare di nuovo alla casa, al marito, ai figli. Gli uomini sono tornati,non è più il caso di sacrificarle. Quanto a noi, ci aspetta il compito più difficile: abbiamo vinto i fascisti, dobbiamo vincere il fascismo. Gli italiani sono un popolo infingardo, capiscono con lentezza, si adattano, reagiscono all'emergenza e presto dimenticano. E cambiano padrone con velocità, secondo il loro comodo. Ci vorrà molto impegno, per fare i nuovi italiani.

Da"Petalie. Romanzo popolare sardo - piemontese" di Maria Antonietta Macciocu e Donatella Moreschi

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