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mercoledì 16 settembre 2015

"VITE DI MADRI" di Emma Fenu (Recensione di Marilena Viola)



VITE DI MADRI di Emma Fenu
Recensione di M. Viola

Tema importante,linguaggio colto,uso della parola fluido e coinvolgente.
Cattura, la lettura di Vite di Madri, sin dal primo colpo d'occhio. E intriga. Si vuole andare avanti per scoprire,come in un romanzo d'avventura,le "avventure" delle anime,delle persone,della moltitudine di donne di cui Emma stessa fa parte,sia come sesso,sia come compartecipe di una problematica fisica comune!
La storia:
12 donne (numero sacro,esoterico,arcaico,citato in fonti come l'Apocalisse!)si raccontano spontaneamente,affrontando la tematica della Endometriosi e altre problematiche connesse all'essere appunto 'donne'(violenze domestiche,alcolismo ed abbandoni...) dal di dentro,creature ferite ma forti,non sconfitte,anime combattive.
Tutto ha inizio nel "salotto" virtuale che Emma ha allestito per incontrare,tramite il bianco di uno schermo,visi e voci anonime,sedute ad un ideale tavolo rotondo,davanti ad un the fumante a raccontarsi, sviscerarsi, liberarsi di storie e paure.
E seduti allo stesso tavolo rotondo anche noi lettori,sorbendo tranquillamente il the con loro,le ascoltiamo!
La prima a parlare è Serena che ci fa un ritratto di Emma dolce e pieno di sfumature che ci consentono di conoscerla,così, già dalla carta!
Poi è la volta di Emma stessa che,in un mix di coraggio e di schiettezza,ci parla di sé e della storia della sua famiglia,storia strettamente legata al tema trattato.
E così via,di seguito,le 12 storie di vita,una più sofferta e vera dell'altra,intrise di realtà cruda e violenta,ma mai lacrimosa.

La "Poesia":
Già dalla prefazione,curata da Amedeo Bianchi,si muovono con deciso incedere i primi passi poetici dell'opera:
" Se qualcuna delle mie povere parole ti piace
e tu me lo dici
sia pur solo con gli occhi
io mi spalanco
in un riso beato
ma tremo
come una mamma piccola giovane
che perfino arrossisce
se un passante le dice
che il suo bambino è bello"
(Antonia Pozzi,Pudore,1933)

Si mescolano le citazioni poetiche d'autore continuamente alla narrazione quasi a renderla eterea e sognante come la Poesia e con l'intimo inconscio desiderio,credo,dell'autrice di ricordarci che la vita è tutta un susseguirsi di 'momenti',belli o brutti che siano ,ma tutti riconducibili al nostro sentire,a come li percepisce l'anima,a come li accoglie e li metabolizza.
Emma la percepisce la 'poesia' dell'attimo e la fa sua,la interiorizza fino a plasmarla ,a renderla simile a qualcosa di roseo,di leggero,che sa di amore intenso e profumato:
"......ci rincontrammo in una stazione del Sud Sardegna,illuminati dagli ultimi raggi del sole che cedeva al tramonto,e le nostre mani,avvolte attorno al viso dell'altro,parlavano,nel silenzio delle bocche,dell'euforia di un nuovo inizio."

Il suo è "il tentativo caparbio di dare voce ad una minoranza......" perché, come dice Isabel Allende "Siamo legati da infiniti fili sottili,facili da recidere a uno a uno,ma che essendo intrecciati tra loro formano corde indistruttibili"!!!!

Interviene William Shakespeare a completare l'immagine che Emma ci offre della donna,ad innalzare,con l'autrice,un piedistallo per questa creatura:
" Per tutte le violenze consumate su di Lei,per tutte le umiliazioni che ha subìto, per il suo corpo che avete sfruttato,per la sua intelligenza che avete calpestato,per l'ignoranza in cui l'avete lasciata,per la libertà che le avete negato,per la bocca che avete tappato,per le ali che le avete tagliato,per tutto questo:
in piedi,Signori,davanti ad una donna"!!!!!!!!!

Emma ,narratrice poetessa dell'anima e dei suoi meandri,è in analisi con sé stessa senza essere distesa sul sofà dello psicanalista,ma semplicemente ascoltando e parlando con gli altri ...."stavo liberando dalla prigione della coscienza,immortalandolo nero su bianco,chi,realmente,ero e sono.
Ma soprattutto,non ero più in grado di leggere solo libri,ma anche animi!"

E concludendo con Andrea G.Pinketts:
"È bello leggere le persone.......Ogni ruga una riga,ogni smorfia un epigramma,ogni sbadiglio un aforisma scontato.
Le persone sono una biblioteca pubblica. E non lo sanno!"

EMMA FENU


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