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giovedì 24 settembre 2015

Che tu sia per me il coltello (Stralcio tratto da Vite di Madri di Emma Fenu)




STRALCIO

A scuola preferivo andare a piedi, perché il più delle volte lei era ubriaca e sbatteva la macchina sui gradini dell'entrata principale. 
Sento le risate dei mie compagni, le sento ancora.
E sento i singhiozzi di una bambina, che, nascosta dentro il cesto dei panni sporchi, agonizza di paura, perché la mamma la insegue con il coltello, convinta che sua figlia sia il demonio. 
Improvvisamente mi sveglio dall’incubo popolato da queste voci. La bambina sono io, le lacrime sono le mie. 
«Sto parlando di cose che non hanno nome, cose che nel corso della vita si accumulano sul fondo dell'anima, sedimenti e strati di terriccio. Se mi chiedessi di descriverteli, non saprei da che parte cominciare, non avrei le parole adatte. Solo una stretta al cuore, un’ombra passeggera, un sospiro». 
Tratto da "Vite di Madri" di Emma Fenu

EMMA FENU

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