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domenica 6 settembre 2015

"MI SA CHE FUORI E' PRIMAVERA" di Concita De Gregorio (Recensione di Liliana Sghettini)



“Mi sa che fuori è primavera”, Concita De Gregorio, Narratori Feltrinelli, 2015, pag. 122

Il titolo di questo bellissimo romanzo e la sua immagine di copertina dai colori tenui, quantomai evocativi, suggeriscono in modo timido e discreto qualcosa che alla fine della lettura apparirà con estrema chiarezza.
Il romanzo di Concita De Gregorio narra una storia vera, la tragica vicenda di Irina Lucidi mamma di due gemelle drammaticamente scomparse per mano del loro padre poi suicida.
E' Irina in prima persona a raccontare quello che è accaduto e non lo fa attraverso una descrizione cronologica degli eventi ma bensì grazie alle sue intime e profonde riflessioni. 
Lo fa instaurando un dialogo con se stessa e con il lettore, oltre che con una serie di interlocutori che ha ritenuto di dover contattare cercando di ricondurre l'assurdità della vicenda a qualcosa che possa almeno lontanamente avere una logica.
Ci lascia entrare nella sua vita familiare, che benché ricca di amore per le gemelle è anche purtroppo segnata da una violenza psicologica strisciante che suo marito le infligge quotidianamente.
Una violenza che, lei stessa, donna equilibrata e fiduciosa nel prossimo, sottovaluta con le tragiche conseguenze che purtroppo si conoscono dalla cronaca.
Una donna che non può prevedere quanto “lui” avrebbe progettato poiché, malgrado tutto, offre una immagine di padre premuroso e quasi impeccabile e le sue bambine lo adorano.
Irina pensa al benessere delle sue figlie prima che a se stessa, riuscendo a scindere, le problematiche del rapporto coniugale, oramai giunto al capolinea, da quello genitoriale ed per questo che “continua a fidarsi” di lui affidandogli le bambine fino a quell'ultima tragica volta nella quale le rapisce portandogliele via per sempre.
La vicenda, che non ha ancora trovato un suo epilogo, se non con l'unica certezza del suicidio dell'ingegnere svizzero, ha visto come altri protagonisti i poliziotti in carica delle indagini, la maestra delle bimbe e due terapeuti interpellati a vario titolo che, benché dapprima appaiono come figure di sfondo, in conclusione si mostreranno come determinanti nella storia.
Questo romanzo trasuda sentimenti ed emozioni ed assume un significato ancor più importante se la chiave di lettura è quella di pensare ad Irina Lucidi come donna che, dolorosamente privata del ruolo di mamma, riesce ad innescare un percorso salvifico di rinascita che noi le auguriamo di poter concludere con successo.

CONCITA DE GREGORIO


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