Cara Emma,
le feste si avvicinano e, con esse, per me, un po’ di tristezza. Non ho un buon rapporto con mio padre, che non approva il mio modo di essere e neppure il mio fidanzato. Quindi devo scegliere se rinunciare al pranzo di famiglia o sentirmi per tutto il tempo disprezzata, insieme alla persona che ho scelto.
Che fare?
Viviana
Cara Viviana,
le famiglie di rado sono perfette e quelle che lo sembrano, a volte, sono solo addobbate a festa, ma spoglie dentro. Meglio una tavolata di commensali vocianti, in cui c’è dialogo, confronto e passione, piuttosto che una carrellata di finti sorrisi e di frasi taciute.
Certo, a tutti piacerebbe avere una famiglia unita, in cui tutto si risolve con un abbraccio.
Per le cose belle, però, bisogna e vale la pena lottare.
Nonostante i vostri dissensi, fai prevalere l’affetto per tuo padre, provaci, un’ultima volta, rispondendo alle provocazioni in modo costruttivo. Potrebbe essere il vostro miracolo.
Se, in seguito, nulla cambierà, non temere, la tristezza più profonda alberga nei cuori aridi, che non sanno comprendere le gioie della vita. Saprai rialzarti di nuovo, senza rimpianti.
Emma Fenu
le differenze di carattere, di generazione, i dissidi, sono cose umane. Avrai modo di capire che sono solo un modo per volersi bene. I genitori, sono le nostre radici, nessun padre, chiamato tale, può agire in malafede. Se non accetta il tuo compagno, avrai modi e tempi per fargli capire che nessuno è perfetto e nemmeno lui, seppure tuo padre, può decidere se il tuo compagno merita o non merita. Non sprecare le carte a tua disposizione, è tuo padre. Ti sono ancora concesse feste insieme, momenti di condivisione, non sprecarli. Potresti, un giorno, pentirtene. Il sangue è lo stesso, il carattere no ma, te lo dico con cognizione di causa, il sangue chiama sempre. Goditi la festa di Pasqua (ti invidio) con la tua famiglia. Nessun padre può disprezzare la figlia, ti assicuro
RispondiElimina