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mercoledì 1 aprile 2015

IL LAVORO È UN'UTOPIA?


Cara Emma, 
ho 30 anni, un’età in cui si tirano le somme e si fanno i bilanci. Ho una laurea in Lettere filologia e Letterature dell’antichità, ma lavoro come baby sitter, convivo con il mio fidanzato da 3 anni, vorremo sposarci e mettere su famiglia, ma come si fa? I soldi sono sempre troppo pochi, a stento paghiamo l’affitto di un monolocale. Forse sono stata una sognatrice e ho scelto un corso di studi che amo ma che non mi permette di essere economicamente indipendente. Tu che ne pensi? 
Abbiamo entrambe commesso un errore? Di sicuro non mancano le persone, famigliari inclusi, che sottolineano la mia “ingenuità”. 
Marta

Cara Marta, 
ti scriverò basandomi su esperienze strettamente personali, non ricorrendo a dati statistici inerenti all'occupazione, o meglio alla disoccupazione, in Italia. Oggi non ci sono corsi di laurea che garantiscono un lavoro, nel nostro Paese, neppure quelli sui quali, fino a pochi anni fa, tutti avrebbero scommesso una carriera radiosa e senza intoppi di sorta.
In primo luogo ti invito a rivalutare le tue potenzialità, scoprendo il tuo lato più versatile e creativo, al fine di cimentarti in campi affini al tuo e di metterti in gioco, con l’umiltà di imparare e la fierezza dei successi conseguiti.
Vivo all’estero, quindi non posso non consigliarti un’avventura simile alla mia, dalla quale non potrai che trarre arricchimento (io ti auguro anche sul versante monetario, ma mi riferisco, soprattutto, ad una crescita umana e professionale che ti permetterà di rendere il tuo cv più completo).
Infine, da donna che ha speso i suoi anni verdi nelle aule accademiche, prima come studentessa, poi come dottoranda, collezionando gratificazioni e delusioni, non posso non esprimerti la mia stima per il corso di studi che hai scelto.
Le parole, una dopo l’altra, urlate o solo sussurrate, cambiano il mondo.
Emma Fenu

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