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mercoledì 1 aprile 2015

"Il timore dell'altrui giudizio" La Posta Delle Donne.



Cara Emma,
ecco la mia storia.
Ho 53 anni, due figli grandi, un posto da segretaria, una casa in periferia.
Un marito distratto e un amante altrettanto distratto. Cerco attenzioni, comprensione, ma non trovo nessuno che voglia ascoltarmi. Ho alcune amiche, ma sono sicura che non capirebbero e mi condannerebbero, quindi non mi confido. Ti scrivo perché non mi conosci e non mi puoi giudicare. Non mettere il mio nome, per favore.
Senzanome

Carissima,
ripercorriamo insieme la tua brevissima lettera.
Inizi con il fornire solo alcuni dati schematici, ma la loro successione rivela molto più di quanto scritto. 
Ricorri, inconsapevolmente, ad un climax.
Sicuramente, a seguito di un bilancio della tua vita, si deduce che sei soddisfatta dei tuoi figli, del tuo lavoro e del tuo status economico. Sul versante sentimentale, invece, la questione si complica: ti senti non amata come moglie e, persino, come amante. Le due figure maschili si confondono in una, etichettate da un solo aggettivo, ripetuto.
Ma non è il punto cruciale: non sono gli amori a tormentarti, quanto l’assenza di comunicazione, di comprensione, di empatia.Temi l’altrui giudizio e questo ti impedisce di costruire relazioni sincere. 
Perdonati, per prima, e, per essere compresa, inizia con l’ascoltare chi ti circonda, iniziando da tuo marito. Ti sentirai meno sola o, almeno, avrai tentato, e potrai, allora, voltare davvero pagina.
Emma Fenu

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