RACCONTO
PROFUMO DI MARE
Mi guardo intorno. Il mare d’inverno si è riappropria della sua spiaggia e l'ha lasciata disponibile a tutti quelli che hanno voglia di giocare con lui. I cani corrono liberi sulla sabbia e si fermano all'improvviso per scavare una buca; i bambini giocano scalzi e con i giubbotti aperti, le persone si sdraiano sugli asciugamani e leggono, lasciandosi guidare dal silenzio perfetto che li circonda.
Un bambino gioca vicino all'acqua. Ad un certo punto si avvicina una bimba con la gonnellina a scacchi e i collant rossi.
«Bimbo vuoi giocare con me? Guarda cos'ho trovato.» In mano ha una pietra rotonda tutta nera. Il bimbo la guarda, le sorride e la prende per mano. Saltano nella risacca, e si bagnano i vestiti, incuranti di ogni raccomandazione.
«Guarda adesso fermo il mare.» La bimba si concentra, allunga il braccio e con la mano tesa fa finta di fermare la corsa delle onde. Sembra che per un istante il mare si fermi davvero.
«Tiriamo le pietre in acqua. Ok?»
«Ma al mare facciamo male se gli tiriamo le pietre? »
«No, al massimo gli facciamo solletico. » I due bimbi si mettono a ridere e tutti si fermano un attimo a guardarli, rapiti dalla loro bellezza.
Non manca niente a questo istante. È perfetto così com’è.
LAURA MOSCATO
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