RACCONTO
Virginia Woolf
che sta continuando le sue conferenze alle ragazze dei college di Oxford e Cambridge.
E' nel primo ottocento, che per la prima volta, si trovano parecchi scaffali delle biblioteche occupati dalle opere delle donne.
Infatti:
"Le donne dell' Ottocento avevano un po' di tempo per sé; avevano un po' di istruzione.
Non era più così eccezionale che una donna della media e alta borghesia si scegliesse il marito.
Ed è significativo che delle quattro grandi scrittrici: Jane Austen, Emily Brontè, Charlotte Brontè e George Eliot, nessuna abbia avuto figli, e due non fossero sposate."
E scrivono, soprattutto, romanzi.
Perchè, si chiede:
"I romanzi erano, e rimangono, la cosa più facile da scrivere per una donna.
E non è difficile individuarne il motivo.
Il romanzo è la forma d'arte meno concentrata.
Lo si può interrompere e riprendere più facilmente di un'opera di teatro o di poesia.
George Eliot interruppe il lavoro per fare da infermiera al padre.
Charlotte Brontè metteva giù la penna per pelare le patate.
E poiché la sua stanza era il salotto di casa, sempre in mezzo alla gente, la donna si addestrava ad applicare la mente all'osservazione e all'analisi dei caratteri.
Si addestrava a fare il romanziere, non il poeta.
Eppure, Orgoglio e Pregiudizio, Cime tempestose, Villette e Middlemarch furono scritti da donne forzatamente escluse da ogni tipo di esperienza che non fosse quella che si poteva fare in un salotto borghese.
A loro non era accessibile alcuna conoscenza di prima mano della guerra né di viaggi in mare né di politica o di affari.
Persino la loro vita emotiva era rigidamente regolamentata dalle leggi e dalle usanze.
Con denaro e tempo a disposizione, le donne tenderanno spontaneamente a dedicarsi più di quanto non sia stato fino a oggi possibile, all'arte letteraria. Faranno un impiego più pieno e più sottile dello strumento dello scrivere.
La loro tecnica si farà più audace e più ricca.
Dunque, se è lecito fare profezie, le donne nei tempi a venire scriveranno meno romanzi, ma romanzi più belli; e non romanzi soltanto, bensì poesia e critica e storia.
Ma certo stiamo guardando lontano, a quell'età dell'oro, quell'età forse mitica, in cui le donne avranno quello che tanto a lungo è stato loro negato: tempo, e denaro, e una stanza tutta per sé.”
Da ' Una stanza tutta per sé'
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