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martedì 23 febbraio 2016

"UN VOLTO" di Marilena Viola



UN VOLTO
racconto breve di M.Viola
30/5/2015

Un'immagine fissa entrava spesso nella mia memoria. 
Un volto. Rigato dai solchi del tempo,pallido,sfiorito. Era una foto precisa davanti agli occhi che non riuscivo a collocare minimamente in nessuno dei miei familiari o conoscenti,in nessun incontro casuale.
Cercavo di non pensarci,di eluderlo,ma alcuni giorni era un chiodo fisso,mi stava sempre davanti.
Passavo in rassegna gli ultimi eventi,gli ultimi incontri o riunioni familiari. Niente. Questo volto era lì chiaro nella mente ma non ne sapevo assolutamente nulla.
Ne ricordavo le fattezze,i lineamenti delicati,i capelli bianchi. Una donna. Certo si,era una donna,con i capelli raccolti dietro la nuca ed un sorriso accennato sulle labbra.
La nostra memoria visiva è potente,fotografa e registra con dei flash nascosti anche a noi stessi,inconsapevoli autori,e lascia lì le immagini,nella 'inside gallery' della nostra psiche.
Perché ricordavo intensamente quel viso di anziana?! Sicuramente perché mi comunicava qualcosa,qualcosa di importante per me forse,di interessante.
Per l'ennesima volta passai in rassegna vari momenti delle mie ultime settimane e mesi precedenti. Mi sofferma sui viaggi,sui piccoli viaggi in treno,in autobus,in aereo che mi avevano vista in altre città durante l'anno passato. No,non era una persona reale,non poteva essere,perché altrimenti me ne sarei ricordata. Quando incontro un viso interessante lo ricordo perfettamente di solito,perché mi comunica qualcosa,mi parla,mi racconta di sé. Non lo collocavo dunque tra gli incontri veri,quelli frontali fatti per strada,nei negozi,in bus.
Capitò tempo dopo che dovetti raggiungere il polo opposto della città e,non avendo a disposizione la mia auto,in riparazione,presi un autobus,cosa che non succede mai in verità.
Alzando gli occhi alla macchinetta per obliterare il biglietto,sorpresa! Eccola! Era lì la mia vecchia signora! Fui inondata da una grande allegria ed un senso di sollievo per la mia scoperta,il mio ritrovamento. Mi sentivo liberata e soddisfatta! Quel viso di anziana mi sorrideva dolcemente da un enorme cartellone pubblicitario affisso sulla parete del bus!
C'era un monito sul cartello,di essere gentili ed aver rispetto per l'età avanzata e di ricordare quel volto!
Un improvviso flash-back: ora ricordo. Ero in metrò a Napoli quando l'avevo notata la prima volta.
Il messaggio era riuscito in pieno! Da tempo immemorabile lo avevo conservato nella mia memoria,tra le pagine sensibili della memoria visiva.
A lei,all'anziana sconosciuta che mi sorrideva da un cartellone e che mi ha fatto innamorare delle sue rughe,dedico i miei versi.

I SEGNI DEL TEMPO
8 marzo 2010

I segni del tempo
sono le strade che ogni uomo percorre;
sono i solchi dove immerge i pensieri,
le valli che scava per riporvi i dolori,
il sole e la pioggia che lì hanno induriti.
Corrono paralleli per monti e colline,
si riuniscono,si separano ancora.

Sono le impronte di noi.

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