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domenica 7 febbraio 2016

"QUESTIONE DI PELLE!" d Clara Semmi



Questione di pelle!


Sul mio pianerottolo si apre solo un altra porta. Ci abita una coppia. Lui è un po' vecchio, ma simpatico ed ha quella sensualità a fior di pelle che lo rende gradevole ed a volte intrigante. Lei è un gemelli. Quando lui è a casa è simpatica frizzante; e, contagiata dalla sua sensualità, si cura, indossa abiti interessanti e si fa i capelli, le unghie e anche un po' di palestra. Quando lui è via per lavoro lei si trasforma nel prototipo della cozza rompicoglioni. Winniepoo ai piedi, pigiamoni, capelli non lavati. La mancanza degli ormoni di lui le provoca una caduta della pelle, la comparsa di rughe, le spegne gli occhi.
Comunque ieri bussa alla mia porta ed entra. Avevo le finestre un po' aperte perché era una bella giornata, ma ho avuto l'impressione che puzzasse di sudore stantio e di marsala. Lui è via da un mese.
Non è venuta per confidarmi la sua frustrazione e quanto gli manchi lui. No, è venuta per rimproverarmi.
Ha un profilo fake col quale si impiccia nei social dei conoscenti. Ha letto il mio post…
Come se si confidasse ha detto: sai, io faccio l'amore solo quando mi innamoro. Mi ha fatto un po' compassione questa sua affermazione: gialla, ammuffita, triste dentro, arrogante fuori, una bella donna buttata nel cesso nell'attesa di lui… dell'amore suo!
Cosa potevo risponderle. Quello che penso, cioè che ha assolutamente ragione.
Ma come è bello il sesso quando si è innamorati? Oh, c'è quella cosa, che è inutile cercare metafore per descrivere. C'è lui che ti mangia con gli occhi e cerca il tuo sguardo anche quando fai la spesa. C'è l'ansia, l'incertezza… c'è la passione che appena soddisfatta mette nuovamente fame… e, non sai come, parli, parli, parli… ti metti in sintonia. E quella sintonia, quella intimità ti fa fare un sesso spettacoloso… che però è solo una piccola parte di un mondo grande che si è aperto.
Certo avrei potuto dirle che per innamorarsi servono delle persone. Per fare l'amore basta un atleta. E dico sinceramente, ci sono molti più ragazzi con la tartaruga che persone, in giro.
Le ho dato ragione, ma lei continuava a voler contestare qualcosa che implicitamente sembra io stessi sostenendo.
Dentro di me, mi dicevo: lascia perdere è una vecchia. No, non è vero, non è una vecchia. Proprio per niente.
E allora?
Allora, mi si è aperto un mondo. Questa donna fa parte di una nuova generazione di conformisti.
Età tra 30 e i 40 o poco più. Ceto medio, basso. Istruiti. Leggono i giornali, usano i social, sono informati e spesso impegnati. Ma sono conformisti in modo oppressivo e disgustoso.
No, non sono oscurantisti, anzi… conoscono il valore della libertà e l'importanza della cultura. Sono sinceramente anti fascisti. Sono credenti, a modo loro. Non hanno pregiudizi contro gli immigrati, contro i gay, contro le altre religioni. Comprendono i trasgressivi e i ribelli. Sono per le unioni, hanno subito sulla loro pelle i disastri della famiglia tradizionale. Quando sentono famiglia, pensano a quella mafiosa.
Sono persone meravigliose, eppure sono oppressive e disgustose.
Allora ho avuto un altro colpo di genio.
Ho creato la frase per spigarmi queste persone.
Sono persone che credono che la tua libertà finisce là dove inizia la loro missione di educatori.
La frase originaria è: La libertà individuale finisce là dove inizia la libertà degli altri.
Ecco. Mi piace quello che pensano, ma queste persone non sono in grado di confrontarsi con me anche se abbiamo le stesse idee. Perché io di quelle idee, nella mia porzione di libertà, ne do una mia personale ed unica interpretazione. E questo non va bene. Anzi è peggio che se fossi, gay, fascista e ateo. Perché con uno di casa pound. Al massimo ingaggiano una battaglia verbale. Muro contro muro. Con me devono discutere sul serio e poi lasciarmi lamia libertà… quella che potrebbe scardinare quello che pensano.
Come faccio a dire alla mia vicina di casa che è drogata degli ormoni del suo compagno? Che ha una vera dipendenza? Non è fedeltà… E che io invece, pur di mantenere la mia autonomia, vado a farmi gli shottini e a rimorchiare qualche ragazzo con la tartaruga e che lo faccio uscire di casa, prima che si metta a parlare?
Che mondo! I più simpatici, quelli che mi somigliano, sono così!
Già ho un pessimo carattere, ma è proprio quello che mi salva l'anima e mi distrugge la vita sociale.

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