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giovedì 5 febbraio 2015

"Ricominciare a vivere" di Laura Gismondi.






Mi chiamo Laura Gismondi e sono nata in un piccolo paese del sud e con me la mia passione per la scrittura che, ho coltivato in età adulta in momenti dolorosi e significativi.
Nelle mie prose e poesie racconto il mio mal di vivere, la ricerca continua di un equilibrio interiore, il desiderio di amare ed essere amata, la voglia di combattere e la profonda bontà.


Ho pubblicato un libro biografico, Ricominciare a vivere, che racconta le nostre emozioni quotidiane e i nostri desideri repressi.
La protagonista ci dà degli assaggi della sua vita, passo dopo passo, dall’infanzia alla maturità.
La storia di una donna cresciuta in un piccolo paese dell’Italia meridionale, dove le vite s’incrociano tra il mormorio della gente, la mentalità tradizionalista e un’educazione all’insegna del giudizio di chi la circonda.
In età adulta, durante il cammino, si scontra con l’incapacità di saper vivere, l’inconsapevolezza del proprio io e l’analfabetismo di sentimenti, ereditato dalla famiglia e peculiare nella vita matrimoniale dove, gli interessi economici ne sono alla base.
Riscopre il valore dell’amicizia e dell’amore, lasciandosi trasportare da un vortice di emozioni.
Nel culmine della sua maturità farà una scelta, con il suo bambino, che le segnerà per sempre il corso della vita, allontanandosi definitivamente dai suoi affetti familiari.

La protagonista guarda il presente e il passato e segue il suo destino, dove questo lo chiama ovvero verso un nuovo amore in una nuova città.
Il linguaggio è trasparente, immediato, capace di dialogare con il lettore, rendendo i miei pensieri fruibili, un luogo d’incontro, un viaggio letterario, che lascia assaporare al lettore numerose fragranze primaverili e acri sentieri autunnali, segue, poi, in età più matura a disvelare l’ inappagatezza del vivere umano.
Scritti colmi di nostalgie, di pianti, bisbigli, grida di dolore, diventano immagine concreta.
Profondamente evocativa, la protagonista scandisce un mondo espresso quasi per fotogrammi, bianco-nero, tra deliziose metafore caratteristiche per la loro semplicità.

STRALCIO
"Sì stringeva al suo piccolo e con voce tremolante, gli raccontava la sua favola preferita.
Lasciava che le lacrime scendessero liberamente; fece traboccare il dolore, la delusione, la sofferenza. 
Permise che quei sentimenti la travolgessero. 
Non riusciva a vedere una via d'uscita. 
Solo una volta aveva pianto così intensamente, alla scoperta della malattia, ma adesso credeva che, non avrebbe mai smesso....".

Laura Gismondi

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