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mercoledì 4 febbraio 2015

"Il viaggio" di Angela Ceraso.

Dopo il buio del tunnel fui folgorato da una luce infinita, cavalcai il dorso di una farfalla attraversando distese di verde, da lassù vedevo giocare, pregare in lingue diverse, angeli messaggeri che traghettavano il cielo per portare notizie all’Altissimo dell’odio del mondo, delle preghiere, della disperazione, dell’amore mancato, di redenzione.
In un campo di girasoli la farfalla planò lasciandomi scendere, mi giravo con circospezione, vedevo tra quelle file gialle un sentiero di luce.
Cominciai a seguire quel bagliore accompagnato da inni di lode mentre mani dall’alto scorrevano grani di un rosario, ascoltavo le Ave Maria pensando: “dove sono?”
Più tardi ero in un prato pieno di gente di razza diversa: vedevo girotondi, bimbi giocare, animali domestici e non saltare: tutto incredibilmente vero e tranquillo per farmi pensare di essere sulla terra.
Quando alzai lo sguardo scorsi nel blu del cielo angeli attraversare da un lato all’altro l’atmosfera affidando bisbigli all’orecchio di un Uomo seduto su un trono. L’Uomo incontrò i suoi occhi nei miei, restai di pietra, non riuscivo neppure a parlare, potevo solo ascoltare: mi sorrise. 
Un angelo gli portò un libro enorme, Lui lo girò mostrandomi la copertina che riportava sopra il mio nome.
L’Altissimo con la mano destra mi fece avvicinare al suo trono. 
Sfogliava quelle pagine e davanti ai miei occhi tutte le mie mancanze ed i miei talenti vissuti sulla terra, nel frattempo qualcuno intercedeva per quei miei errori bisbigliando al suo orecchio parole su parole, ed io, avevo solo lacrime.
Chiuse il libro, con voce di vento mi disse: “benvenuto, la tua fede ti ha salvato!”
Risollevato corsi per abbracciarlo ma fui svegliato da un defibrillatore steso su un asfalto di pioggia tra medici, ambulanze e carabinieri.
— fiera.
Angela Ceraso

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