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venerdì 17 giugno 2016

"L'AMORE MALATO" di Cynthia Collu



L'amore malato.

Il femminicidio è solo la punta del'iceberg della violenza sulla donna. Prima, ci sono tanti segnali, spesso sottili, non facilmente identificabili. La donna subisce denigrazioni, accuse, offese e non sempre è in grado di difendersi. Una sberla è subito riconoscibile come violenza, una denigrazione, anche solo un "Stai zitta tu che non capisci niente!" può venire giustificata e perdonata.
Di questo parla il mio romanzo "Sono io che l'ho voluto". Per prendere coscienza che l'amore malato non è solo il femminicidio. Per imparare a difenderci.

"Non l’aveva detto a nessuno, Miriam, neanche a Sara.
Non è che Sebastiano lo facesse spesso, e neppure le faceva davvero male, le lasciava dei segni, questo sì, ma era lei che aveva la pelle delicata.
Aveva iniziato dopo la nascita di Teodoro: era stato quello lo spartiacque. Niente di veramente serio, qualche spintone, o una tirata ai capelli. Lei reagiva, certo, cercava di spintonarlo a sua volta, ma lui le bloccava le mani, e se lei insisteva nel volerlo colpire, finiva che le faceva male davvero. A volte la strattonava tenendola per i polsi, e per un po’ lei aveva male a sollevare dei pesi, come alzare il materasso quando doveva cambiare le lenzuola. In quei momenti le ritornava la rabbia, ma una volta sistemato il letto se ne dimenticava. In fin dei conti succedeva di rado, e a lei non sembrava poi così grave. Liti tra coniugi, come forse capita tra innamorati. Cose che succedono e passano.
[..]
A volte pensava che stessero giocando. Certo, un gioco perfido, ma pur sempre un gioco. Come se entrambi fossero a conoscenza di un confine stabilito in precedenza, oltre il quale non si poteva andare; un tacito accordo sui limiti della violenza da utilizzare durante i loro litigi: uno scontro, o meglio, un confronto, una modalità per esprimere il loro conflitto e forse cercarvi rimedio.
In effetti subito dopo seguiva la riappacificazione. Erano momenti di felicità immensa: facevano l’amore come affamati, lui la faceva godere ripetutamente, poi la portava fuori a cena e le regalava un oggetto che lei desiderava, oppure le comunicava di aver comprato i biglietti per un week-end a Londra, o a Palma di Maiorca, dove continuavano a fare sesso come fossero diventati insaziabili. Due giovani innamorati che avevano litigato ma si amavano. Tutto qui."

da "Sono io che l'ho voluto" di Cynthia Collu

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