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domenica 17 aprile 2016

"SILENZI E ADDII" di Antonella Esse



SILENZI E ADDII

Oggi voglio parlare di silenzi e di addii, di rabbia e di abbandoni, del dolore di chi resta e il sollievo, o l’indifferenza, di chi va via.

Gli addii spaventano, ma se ci pensi, tutta la vita è tessuta di adii, basta pensare ai ricordi, a ciò che resta inanimato nella memoria. Persino una fotografia somiglia a un addio. Tutto ciò che il tempo allontana e disfa, diventa una bugia.


Dire addio è come lasciare andare il bambino per il mondo, rinunciare alle favole che tu stesso hai raccontato, è permettere al fiore di appassire nella terra, all’uccello ferito di nascondersi e morire.

E’ il vestito passato di moda che riempie inutilmente l’armadio, il brano che hai scritto, che non ti è piaciuto e che per questo hai strappato.

E’ il lavoro che hai perduto per puntiglio, o la risposta che non hai dato per orgoglio.

E’ l’appuntamento che hai mancato, l’ombrello dimenticato sull’autobus quel giorno, le occasioni perdute che non tornano.

E’ un addio pure non aver tentato.

E’ la scelta che ti porta a destra invece che a sinistra, è il non sapere cosa sarebbe stato se avessi detto no invece che sì.

E’ il risveglio che ti strappa un sogno, l’ultima stella che fatica ad andar via, la luce che si spegne all’improvviso.

Quanti addii ci sono in una vita, quante morti, quanto amore e quanto vuoto.
Ma non bisogna temere un addio perché con esso è già iniziata la resurrezione, il cambiamento che ti porta un po’ più in alto nella spirale della consapevolezza.
Dal vuoto che rimane bisogna ripartire, ricoprirsi di foglie per dimenticare, diventare cielo terso, farsi largo tra le nuvole, dopo il temporale.

ANTONELLA ESSE

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