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venerdì 22 gennaio 2016

"UNA STORIA IN DIVENIRE" di Laura Moscato



UNA STORIA IN DIVENIRE
Racconto a puntate di Laura Moscato #6

Ciao amici. Come ogni venerdì anche oggi vi propongo un gioco creativo. Avete voglia di aiutarmi a continuare questa storia? I commenti più interessanti verranno inseriti nel racconto. Forza! Date sfogo alla vostra creatività!


DOVE VANNO A FINIRE I CALZINI

RIASSUNTO PUNTATE PRECEDENTI: Pinco e Pixi sono due calzini. Trascorrono le loro giornate su uno scaffale girevole in un negozio di abbigliamento. Dialogano tra loro attraverso il filo di plastica che li unisce. Un giorno la porta del negozio si apre e lo scaffale inizia a girare. Una grande mano afferra i due calzini, accidentalmente rompe l'etichetta che li teneva legati. Pixi viene messa in una borsa e portata via. Si ritrova in una nuova casa, con altre calze una diversa dalle altre e un pensiero la lascia sconcertata: dove sono finite tutte le calze destre?

SESTA PUNTATA

Non ebbi il tempo di trovare una risposta alla mia domanda che un rumore di passi si avvicinò e una mano mi staccò dallo stendino portandomi via. 

Cercai di guardare di nascosto la persona che mi aveva afferrata e vidi che era una ragazza bionda e slanciata, che camminava in modo elegante e armonioso. Non so spiegarvi il motivo, ma ebbi subito un moto di simpatia nei suoi confronti e tale sensazione mi rasserenò l’animo per un istante. La ragazza si sedette sul letto, mi afferrò e mi indossò, prima che io avessi il tempo di protestare. La sensazione di pienezza che ne derivò mi lasciò stranita e confusa. Cosa mi stava succedendo?

La ragazza si alzò e si posizionò al centro di una stanza vuota. Mi sentivo schiacciata dal suo peso ma nello stesso tempo avvertivo con lei un collegamento invisibile. Trattenni il fiato e rimasi in attesa. All’improvviso la musica partì e invase nell’immediato ogni fibra del mio corpo. La ragazza iniziò a ballare e io mi lasciai travolgere dal ritmo, dimenticandomi di pensare. Iniziai a sentirmi leggera ed ad ogni salto ebbi la sensazione di volare. Il mio essere si fuse con quello della ragazza, facendomi dimenticare tutto ciò che ero stata fino a quel momento. Quando la musica si fermò il mio cuore rallentò, cercai di ritrovare un respiro regolare e un pensiero mi travolse per la sua limpidezza: le calze destre non servivano perché per ballare ne utilizzava solo una; l’altro piede era scalzo ed era con esso che si sosteneva sul pavimento. 
Mi resi conto che tutto questo non mi interessava, mi dimenticai di quello che era stato per me importante e la mia vita acquisì un nuovo scopo: volevo ballare di nuovo.

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