RACCONTO
Blandiva in una luce decisa, le sue bugie. Lampade sottovuoto trattenevano intenzioni svelanti. Inappropriato restava il guscio. Mentre le parole scappavano lungo il legno di un appoggio mentale. Lei stava seduta. Ancora sola, in un'attesa innocua all'apparenza. Impostava lo sguardo cercando di intuire il viraggio dell'emozione. Nel frattempo Lui era appena entrato nel locale d'artificio, dove Lei si intratteneva. Assorto nelle mete dell'indovino, cercava di riconoscerla tra gli occhi presenti. Ma era distratto. Dalle voci di carta, dalle note ambulanti, dagli odori passati. Fu Lei a svelargli il dubbio. Fu Lui a confermare l'assenza. Insieme, seduti uno a fianco dell'altro, erano decisi a non incontrarsi.
E intanto il profumo di anice stellato e cannella, teneva occupato il tempo.
RobertaManzin
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